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Una Riserva di… progetti

La Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo è da anni impegnata nell’attuazione di politiche di salvaguardia del patrimonio ambientale anche attraverso la sensibilizzazione e il protagonismo della comunità locale. Per rendere concrete queste politiche bisogna investire molte energie nell’elaborazione di progetti con cui accedere a strumenti finanziari diversi. Un gruppo di professionisti eterogeneo coordinato dalla direzione della Riserva, lavora ogni anno per partecipare a bandi come il Life Natura, Cultura 2000, Equal ecc.
I principali progetti attivati sono stati sintetizzati nei documenti allegati.

Agenda 21. Una Riserva di…

CHE COSA E’ l’AGENDA 21 LOCALE

Sempre più diffusa è diventata la consapevolezza che i cambiamenti ambientali stiano mettendo a rischio il futuro dell’umanità.
Già nella Conferenza delle Nazioni Unite per l’Ambiente e lo Sviluppo (UNCED), tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, 178 paesi del mondo avevano messo in rilievo l’urgente necessità di agire per promuovere uno sviluppo sostenibile. Il dibattito alla Conferenza di Rio è ruotato intorno al termine “sviluppo sostenibile” intendendo per esso una forma di sviluppo in grado di soddisfare le necessità di tutti i popoli che abitano la terra nel momento presente, senza compromettere le capacità per le generazioni future di soddisfare le proprie esigenze.
Tale concetto, diventato il pilastro di una politica strategica globale, pone il compito, per un verso, di sradicare la povertà nei paesi in via di sviluppo, per l’altro, di creare un nuovo equilibrio tra la ricchezza materiale dei paesi industrializzati e la tutela della natura, base per la vita di tutti.
Il Documento Agenda 21, approvato a Rio de Janeiro a conclusione della Conferenza per lo Sviluppo Sostenibile, indica le politiche e le azioni da mettere in atto in tutti i Paesi per avviarsi sulla strada di uno sviluppo sostenibile e si conclude con l’invito alle autorità nazionali, regionali e locali, di tutto il mondo, a dotarsi di una propria Agenda 21, in considerazione delle peculiarità di ogni singolo territorio.
In Italia, Agenda 21 si è concretizzata attraverso un programma co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente che si è posto l’obiettivo di attivare percorsi di gestione del territorio, che siano innanzitutto condivisi dai cittadini. Nella definizione delle azioni, tuttavia, non è solo necessario tener conto dei bisogni della collettività, ma occorre anche rispettare le risorse ambientali, culturali e sociali, facendosi carico di obiettivi e di risultati a breve, medio e lungo termine.
Adottare un’Agenda 21 consente quindi ad una comunità di costruire un dialogo concreto partecipando alla formulazione delle linee strategiche di sviluppo della realtà locale (Piano di Azione Locale) e maturando una responsabile consapevolezza dei riflessi sull’ambiente naturale e sulle culture locali che tali linee comportano.

PERCHE’ UN AGENDA 21 LOCALE A MORINO

Il Comune di Morino, Ente gestore della Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, in stretta collaborazione con Legambiente, già da diversi anni realizza progetti innovativi di valorizzazione territoriale e di salvaguardia ambientale, finalizzati a individuare con chi vive nel territorio prospettive di sviluppo durature ed eco-sostenibili.
Tanto l’Amministrazione, quanto gli abitanti hanno dimostrato storicamente una forte motivazione per i percorsi di “sostenibilità”, nella gestione del Programma LEADER II, nella partecipazione abituale alle attività della Riserva, ai campi di volontariato organizzati da Legambiente ed ai percorsi di recupero e di rivitalizzazione dell’Atelier ambulant d’architecture (aad’a ).
Non desta quindi meraviglia che in un’area protetta come quella di Morino, per quanto di ampiezza limitata, si sia intrapreso con convinzione un processo di Agenda 21 Locale, strumento solitamente utilizzato da aree metropolitane, ma che ha avuto una sua diversa, peculiare concretizzazione, altrettanto rilevante, nella piccola realtà abruzzese.
L’intento primario è stato quello di accrescere la cultura del rispetto del territorio e delle sue risorse e di accompagnare la comunità locale a ritrovare la propria storia e le ragioni del proprio “risiedervi” e del pensarvi il proprio futuro.

IL PERCORSO

L’attivazione del programma Agenda 21 locale ha rappresentato uno strumento operativo per stimolare la partecipazione delle realtà locali più motivate al processo decisionale della riserva Zompo lo Schioppo. Questo progetto oltre a far comprendere l’importanza della salvaguardia dell’ecosistema idrogeologico, faunistico e vegetazionale, della valorizzazione delle risorse, della promozione del turismo ambientale e sostenibile, ha favorito la crescita della consapevolezza nella popolazione locale sulle proprie risorse e sulla propria identità culturale. L’importanza di un’area naturale protetta, oltre che nella responsabilità di salvaguardare gli aspetti naturali, culturali e paesaggistici di un territorio, risiede anche nella capacità di sperimentazione di uno sviluppo economico meno effimero, in grado di dare risposte concrete alla domanda di fruizione dei beni ambientali.
Il progetto elaborato dalla Riserva, co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente, è partito nel gennaio del 2002 e si è concluso nel maggio del 2003.
Nella prima fase è stato costituito il gruppo di lavoro interdisciplinare formato in parte da addetti della Riserva e in parte da consulenti esterni, questo gruppo ha inteso dare a questo progetto di A21, un inquadramento di percorso-processo in cui le diverse fasi si susseguissero verificandosi e ricalibrandosi nel loro iter attuativo.

Le attività svolte sono state: l’analisi dello stato dell’ambiente attraverso la ricerca, l’archiviazione e la classificazione di dati, materiali e studi già presenti in Riserva o elaborati da altri Enti. La definizione degli ambiti d’intervento, della metodologia di lavoro, della campagna di comunicazione, la definizione del progetto esecutivo e individuazione degli indicatori di performance, delle strategie e delle azioni maggiormente incisive in una realtà con problematiche comuni a tutte le aree interne dell’Appennino.
L’ individuazione dei portatori di interesse, la verifica della strategia comunicativa e di interrelazione con la popolazione locale.
L’organizzazione e la realizzazione dei Forum Areali, tre su ognuna delle frazioni Morino, Grancia, Rendinara, sui seguenti temi: “Infrastutture ed Ambiente locale”, “Nuove opportunità compatibili in un’area protetta”, “La qualità degli spazi e della vita”.
L’organizzazione e la realizzazione di incontri pubblici aperti sui temi “Progettazione e valutazione partecipata delle politiche socio urbanistiche dell’Amministrazione”, “Valutazione e sviluppo della risorsa montagna e delle attività ed opportunità ad essa collegate”.
Parallelamente allo svolgersi dei forum, sono stati realizzati Laboratori di Progettazione Partecipata su progetti già in corso o su quelli che l’Amministrazione ha in animo di realizzare. Cosi sono stati affrontati temi quali il recupero del Borgo di Morino Vecchio, il rifacimento della piazza di Morino e la valorizzazione degli spazi pubblici dell’abitato di Grancia. Attraverso di essi, si è raggiunto l’obiettivo di consentire l’informazione e la valutazione degli interventi in atto, garantendosi l’accettazione dei progetti da parte della popolazione o, viceversa, la possibilità di avanzare proposte e critiche in fase di progettazione e non a prodotto finito.
Al termine dei forum sono state organizzate giornate di approfondimento finalizzate alla conoscenza di realtà caratterizzate da dinamiche socio economiche riproponibili sul territorio; fra queste, in particolare, si fa riferimento all’incontro, avvenuto all’interno del Laboratorio di Progettazione Partecipata sui Luoghi del vivere, con l’architetto Paolo Haigh Castiglioni, collaboratore principale dell’architetto Giancarlo De Carlo, per il progetto e la realizzazione del recupero dell’antico borgo di Colletta di Castelbianco in Liguria. Inoltre, sono state presentate forme di turismo sostenibile legate alla montagna dalle associazioni escursionistiche del CAI e della FIE. A questo tipo di attività si sono aggiunte giornate di visita a realtà di grande interesse come la Città della Scienza di Bagnoli, le Aziende zootecniche del Comune di Farindola e le Aziende agricole nel Parco Nazionale della Majella.

Parallelamente alle attività dei Forum sono state programmate e sviluppate una serie di attività con le scuole, con il convincimento che i bambini costituiscono un’ enorme ricchezza per tutta la società, si è operato in modo che possano esprimere e realizzare il loro naturale desiderio di ricercare, conoscere, essere protagonisti. Ciò si è tradotto nell’attivazione di un Consiglio Comunale delle bambine e dei bambini che, collegato con il progetto di educazione ambientale “…Verso una Riserva a misura di bambino”, ha seguito tutto lo svolgersi del percorso di A21L, producendo diversi materiali sia comunicativi che di analisi. Azione di particolare rilievo è stata il coinvolgimento di tale Consiglio Comunale per il supporto all’organizzazione del campo estivo dei bambini provenienti dai territori interessati dal disastro nucleare di Cernobyl.
Tutto il processo di questa A21 è stato seguito dalla cooperativa teatrale Lanciavicchio, che insieme ai ragazzi della redazione di Terre, hanno redatto il testo di uno spettacolo teatrale ambientato a Morino Vecchio.
Tutti gli eventi organizzati nell’ambito del progetto, dalla Festa delle Idee, alla Festa finale con la quale sono stati presentati i risultati del percorso, sono stati i momenti di maggiore comunicazione e scambio sia con la popolazione locale che con l’esterno, hanno concentrato una molteplicità di attività, come feste, performance di artisti di strada, degustazioni gastronomiche, attività ludico ricreative, presentazione dei lavori dei Forum, delle scuole e dei laboratori, raccolta di nuove informazioni sui vissuti della popolazione attraverso interviste e questionari, presentazione della documentazione e di esperienze diverse ed altre singole espressioni non meno importanti per la comprensione del territorio e della sua popolazione.

Tutto ciò si è svolto in un’atmosfera calda, intensamente comunicativa, nella quale lo scambio di esperienze e conoscenze tra i diversi soggetti e le diverse figure, anche istituzionali, coinvolte nel processo di A21L, è risultato non difficoltoso e di grande concretezza. A ciò va aggiunto il fatto che gli eventi sono stati costruiti ed organizzati direttamente dalla popolazione locale o dai gruppi operanti nel territorio, sotto il coordinamento del Gruppo di lavoro e in tal modo si è potuto creare intorno al processo un piccolo, ma importante indotto economico e promozionale del territorio stesso.
Tutto il percorso, le attività e i risultai sono raccolti in una pubblicazione, organizzata in fascicoli contenenti: La relazione sullo stato dell’ambiente, Il diario di bordo e Il Piano d’Azione Locale.
Attraverso le esperienze di progettazione partecipata delle politiche e delle strategie socio-urbanistiche, si sono coinvolti i cittadini nelle decisione e nella costruzione di strumenti di gestione del territorio come il Piano Regolatore Generale, il Piano di Assetto della Riserva “Zompo lo Schioppo”, ed i Piani di Recupero di Morino Vecchio e Rendinara.

AMBIENT’ARTI A MORINO

SINTESI

Da 12 anni la Riserva Regionale Zompo Lo Schioppo e il Comune di Morino realizzano un progetto, di valorizzazione del territorio e della cultura dei suoi abitanti, attraverso un Festival di Teatro diretto dal Teatro Lanciavicchio. Il Festival Ambient’Arti comprende, eventi in ambiente naturale e presentazione di spettacoli di alto livello con artisti nazionali negli spazi della Riserva, ma si caratterizza soprattutto per le attività di analisi e ricostruzione della memoria orale che vengono realizzate con la partecipazione dei cittadini, e finalizzate a rileggere le valenze ambientali, storiche e antropologiche del territorio. Percorsi di analisi e ricerca costruiti da professionisti del settore dello spettacolo, della narrazione e della recitazione insieme a scuole, a giovani e meno giovani, e campus formativi consentono di approfondire, attraverso il linguaggio della immaginazione e della creazione scenica, le tematiche inerenti lo sviluppo sostenibile del territorio a partire dalle risorse presenti, e la ricostruzione di un patrimonio immateriale condivisibile di memoria e cultura del luogo.
L’intento primario dell’iniziativa “Ambient’Arti a Morino” è quindi quello di accrescere la cultura del rispetto del territorio e delle sue risorse attraverso percorsi che incentivino il turismo culturale nella Valle Roveto e aiutino la comunità locale a ritrovare la propria storia, le ragioni del proprio “risiedervi” e del pensarvi il proprio futuro.

Gli obiettivi specifici sono:
• Ricercare una metodologia innovativa di conoscenza, analisi e promozione del territorio attraverso progetti culturali di ampio respiro.
• Favorire nei residenti una maggiore consapevolezza del valore delle risorse ambientali, storico culturali e del loro uso sostenibile, attraverso l’individuazione di modelli di sviluppo che tengano conto dei bisogni reali dell’individuo; favorire al contempo la promozione degli stessi attraverso eventi artistici.
• Ideare, organizzare e promuovere percorsi creativi e eventi di arte e cultura in relazione al paesaggio e all’ambiente-territorio. Promuovere quindi il territorio con momenti di scoperta dell’ambiente, del paesaggio attraverso un’esperienza a tutto tondo, che passi non solo attraverso la visione del luogo ma anche la percezione dello stesso attraverso gli altri organi percettivi e creativi.
• Formare professionalità idonee a realizzare progetti artistico-culturali attraverso l’acquisizione di competenze disciplinari, conoscenze e metodologie progettuali riguardanti gli strumenti della rappresentazione e delle pratiche performative nel paesaggio ed in relazione al territorio.
• Caratterizzare la Riserva Zompo lo Schioppo non come passivo contenitore di beni ambientali, ma come fucina di produzioni culturali ed artistiche originali, eventi che hanno radici nell’ambiente naturale e nelle tradizioni culturali ma che distendono i rami verso le più innovative forme di turismo culturale.

APPROFONDIMENTO

2000 (agosto, Borgo di Morino Vecchio)
Fin dal 2000 le iniziative organizzate nel Borgo di Morino vecchio hanno coinvolto diverse discipline artistiche, coniugando attività di formazione diretta ai giovani e ai cittadini del luogo con eventi artistici.
In collaborazione con Atelier Ambulant d’Architecture è stato organizzato il Cantiere internazionale A.A.D.A. al quale hanno partecipato numerosi giovani tra i 16 e i 25 anni.
Nell’ambito del progetto sono state presentate performance teatrali.

2001 (agosto, Borgo di Morino Vecchio)
Le attività di formazione sono state ampliate con la costituzione dei Campus di formazione per attori, diretti dal Teatro Lanciavicchio e indirizzati a giovani provenienti da diversi paesi dell’Unione Europea e a giovani del territorio; il laboratorio teatrale e lo spettacolo conclusivo sulle rovine abbandonate sono stati realizzati sui testi I Giganti della Montagna di Pirandello e Le città invisibili di Calvino
Contemporaneamente è stato avviato dal Lanciavicchio un laboratorio teatrale con gli abitanti di Morino sulla conservazione e divulgazione della memorie e delle tradizioni locali, che ha avuto come esito uno spettacolo sulle memorie del territorio e il tema del brigantaggio .
Nell’ambito del progetto sono state presentate performance teatrali nel borgo abbandonato di Morino.
2002 (agosto, Borgo di Morino Vecchio, EcoMuseo, Riserva Naturale Zompo lo Schioppo)
All’interno del progetto Agenda 21 realizzato dalla Riserva Zompo lo Schioppo e il Comune di Morino, è stato organizzato il percorso teatrale Castelli d’aria diretto ad associazioni scolaresche e gruppi attivi sul territorio, sul tema della memoria e dell’identità territoriale.
Le attività di formazione teatrale condotte dal Lanciavicchio hanno coinvolto anche i bambini dei Morino e Grancia e bambini ucraini (ospitati dalla Riserva Zompo lo Schioppo) nel laboratorio di comunicazione non verbale, e nello spettacolo finale; il Campus di formazione per giovani attori è stato incentrato sul lavoro dell’attore nello spazio scenico naturale in relazione al tema della memoria e su testi tratti da ‘Edipo Re’ di Sofocle e autori contemporanei.
Un gruppo di attori professionisti ha lavorato sulla costruzione di materiali artistici originali, in modo da far confluire i diversi stimoli e le diverse attività realizzate nel corso del progetto in un grande spettacolo itinerante dalle mille anime. Il gruppo Atelier Ambulant d’Architecture ha realizzato per l’evento suggestive installazioni artistiche.
Il grande evento collettivo finale sulle rovine del Borgo Vecchio di Morino ha coinvolto circa settanta persone tra attori, registri, scenografi, bambini, musicisti, cittadini e allievi del laboratorio teatrale.
2003 (17-20 agosto, Borgo di Morino Vecchio, Riserva Naturale Zompo lo Schioppo)
È stato attivato il laboratorio di scrittura creativa Pre…Visioni di scena, condotto da Lanciavicchio e diretto ai giovani della redazione della rivista ‘Terre’;l’intero percorso ha portato alla creazione di un testo teatrale originale
scritto a più mani che ha condensato in ogni pagina immagini, parole, riflessioni e divagazioni sul processo di riappropriazione della memoria storica e autobiografica del territorio.
In collaborazione con la Riserva Zompo lo Schioppo sono state organizzate escursioni e osservazioni astronomiche.
Tra le attività formative, oltre al Campus teatrale sono stati organizzati laboratori riguardanti l’osservazione del Sole e la costruzione di meridiane a cura di Ad’A Atelier Ambulant d’Architecture ,e la costruzione della carta a cura di docenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Sono stati presentati gli spettacoli: Concerto Banda di Morino, Tristano e Isotta di Andrea Brugnera, L’appeso della Compagnia Corona, Aquarum del Teatro Lanciavicchio, Sciopero, con musiche di Yo Yo Mundi e concerti musicali.
2004 (8-10 agosto, Borgo di Morino Vecchio, Riserva Naturale Zompo lo Schioppo)
Il Festival Ambient’Arti è stato strutturato in tre giornate di festival nel Borgo di Morino Vecchio e in momenti di formazione che hanno preceduto le giornate del Festival

PROGRAMMA
DOMENICA 8 AGOSTO 2004
ORE 16.00 – PIAZZA XXIV° MAGGIO – MORINO
“LA GRANDE PARATA “ LABORATORIO PER BAMBINI
TEATRO DEGLI SBUFFI ( CASTELLAMARE DI STABIA)

ORE 21.30 – MORINO VECCHIO
SPETTACOLO TEATRALE “DEUS LO VULT”
COMPAGNIA DEI FOLLI (ASCOLI PICENO)

ORE 23.00 – MORINO VECCHIO
“UNA RISERVA DI… STELLE” OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE
A CURA DEL GRUPPO ASTROFILI F. ANGELITTI DI AIELLI

LUNEDÌ 9 AGOSTO 2004
ORE 21.30 – MORINO VECCHIO
SPETTACOLO TEATRALE “L’ASINO ALBINO”
DI E CON ANDREA COSENTINO (ROMA)

ORE 22.30- MORINO VECCHIO
SPETTACOLO MUSICALE “SEGNALI DI VITA”
A CURA DELL’ORCHESTRINA DEL TITANIC (PISTOIA)

ORE 23.00 – MORINO VECCHIO
“UNA RISERVA DI… STELLE” OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE
A CURA DEL GRUPPO ASTROFILI F. ANGELITTI DI AIELLI

MARTEDÌ 10 AGOSTO
ORE 21.30 (MORINO VECCHIO)
EVENTO TEATRALE “IL PALAZZO DEI RICORDI”
DAL LABORARATORIO DI SCRITTURA CON I RAGAZZI DI “TERRE” CONDOTTO DALLA COOP.LANCIAVICCHIO
SPETTACOLO ITINERANTE TRA LE ROVINE DELL’ANTICO BORGO CHE CONIUGHERÀ IN UNA UNICA PERFORMANCE L’ESITO FINALE DEL LABORATORIO TEATRALE “LE MEMORIE DI MORINO” CON I CITTADINI DI MORINO E L’ESITO FINALE DEL CAMPUS TEATRALE AMBIENT’ARTI 2004

TUTTE LE SERE, DALLE ORE 20,00, SI POTRÀ CENARE ALL’APERTO NELLA SPLENDIDA CORNICE DEL BORGO ABBANDONATO DI MORINO VECCHIO DOVE SARANNO ATTIVATI STAND CON PRODOTTI GASTRONOMICI LOCALI.

Attività di ricerca e formazione correlate :
26 luglio – 10 agosto
Campus di formazione per attori e giovani del territorio, al quale hanno partecipato insegnanti di diverse zone d’Italia, Orvieto, Roma , Milano guidati dagli operatori del Lanciavicchio.

Il Campus Teatrale che la Cooperativa Teatro Lanciavicchio ha diretto a Morino nell’ambito del festival Ambient’Arti nell’estate 2004 per due settimane ha realizzato un percorso teatrale formativo intensivo e residenziale, per 16 giovani provenienti da varie località della Marsica.
Il campus ha visto alternarsi cinque docenti che hanno sviluppato percorsi formativi paralleli su diverse modalità e tecniche attorali, l’ utilizzo del corpo e della voce in situazione di rappresentazione, le tecniche di narrazione, le tecniche di improvvisazione e le modalità di relazione dell’attore con il pubblico, lo spazio e i compagni d’azione.
I partecipanti al campus – vincitori delle Borse di studio messe a disposizione dalla Riserva zompo Lo Schioppo –
sono stati giovani dai 18 ai 24 anni provenienti da diversi paesi della Marsica, per la maggior parte studenti Universitari.
Nella serata del 10 di Agosto, tra i ruderi dell’antico Borgo, è stato messo in scena lo spettacolo “Il palazzo dei ricordi”, dove i contenuti dei vari percorsi formativi sono tutti confluiti e messi in relazione agli spazi e alla drammaturgia dello spettacolo.

Campus Teatrale
dal 26 luglio al 10 agosto 2004
percorso formativo
Ecce Voce
docente Antonello Cassinotti

Il gruppo dei giovani corsisti con il seminario Ecce Voce ha intrapreso un percorso di acquisizione di tecniche di utilizzazione vocale, volte a sviluppare le potenzialità dello strumento voce personale, al fine di rendere consapevole il suo utilizzo in scena. Oltre l’aspetto tecnico il docente Antonello Cassinotti ha posto l’accento sulle infinite possibilità evocative del suono, prima ancora della parola, attraverso un ricca sezione dedicata all’ improvvisazione personale e collettiva.

Tecniche di Narrazione
docente Andrea Brugnera

L’arte del narrare sebbene sia una delle più antiche forme di teatro, è stata per lungo tempo abbandonata dalle avanguardie tetrali italiane, ma negli ultimi anni nell’era della realtà virtuale ha ripreso a ragione un posto centrale nel teatro italiano. Andrea Brugnera nel suo seminario oltre al lavoro sulle tecniche basilari della narrazione, ha effettuato un viaggio all’interno del materiale narrativo, fondendolo con l’utilizzo di oggetti comuni decontestualizzati ed utilizzati cercandone le infinite possibiltà evocative, relazionali e simboliche al fine di citare, enfatizzare, puntualizzare le azioni dei personaggi raccontati.

Il corpo e la spazio
docente Stefania Evandro
In questo seminario Stefania Evandro ha portato gli allievi alla consapevolezza del corpo come strumento cretivo principale dell’attore, come primo canale di comunicazione con lo spettatore, come forma da modellare e da imporre all’attenzione, come meccanismo creativo ed evocativo da controllare ed allenare. La costruzione di partiture fisiche personali e collettive hanno segnato buona parte del seminario ponendo particolare attenzione alla percezione dello spazio e alle sue modificazioni, in relazione all’azione del corpo o dei corpi in movimento.

Improvvisazione e maschera
docente Andrea Cosentino

L’utilizzo dell’improvvisazione come modalità di composizione e creazione teatrale è stato l’argomento del seminario di Andrea Cosentino sviluppato attraverso delle esercitazioni pratiche, improvvisazione come modalità creativa che si va poi a formalizzare e a cristallizzare in una struttura definita all’inteno della quale l’attore potrà agire liberamente. Altro argomento è stato la costruzione della maschera, intesa come altro da sé, personaggio al quale dare una forma un corpo una voce, un intenzione “credibile”.

Attore, Relazione e Messinscena
docente Antonio Silvagni

La relazione è stato il tema principale del seminario, le modalità di relazione dell’attore, con il testo, con il personaggio, con i colleghi, con gli spettatori. Si è centrata l’attenzione sulla funzione dell’attore quale servitore della storia, come tramite attraverso il quale una storia, un uomo, dei sogni, delle tragedie arrivano allo spettatore. Parallelamente sono stati creati diversi momenti di lavoro colletivo al fine di utilizzare gli strumenti teatrali come scandaglio per analizzare e trasformare i comportamenti individuali e le forme di relazione umana standardizzati e stereotipati.

2005 (8-10 agosto, Borgo di Morino Vecchio)
Nell’ambito del Festival Ambient’Arti 2005 è stato organizzato il convegno Gulliver è stato a Lilliput, esperienze dei piccoli comuni a confronto per disegnare futuri possibili.
Nelle serate del Festival sono stati presentati gli spettacoli Parata notturna del Teatro Pothlac di Fara Sabina, Mai più crociate ovvero l’avventurosa storia di Riccardo Cuor di Cavallo del Teatro Lanciavicchio e Angelica, di Andrea Cosentino.
Attività di ricerca e formazione correlate :
Dal progetto di ‘drammaturgia del luogo’, un percorso di ricerca antropologica per ricostruire e divulgare il patrimoni di memoria e tradizioni del passato, è nato l’evento teatrale Tempi di cottura … cucinando la memoria, cene spettacolo con attori/servitori i cittadini di Morino e Grancia; alla cena spettacolo allestita nel magnifico scenario del borgo vecchio di Morino, dove alla degustazione di prodotti e piatti tipici si unisce il racconto delle tradizioni locali. hanno partecipato circa 500 persone per tre sere consecutive.
Nel medesimo anno si è realizzato un laboratorio teatrale per bambini, che ha portato alla realizzazione di uno spettacolo teatrale allestito nello scenario di Morino Vecchio , una riflessione sul tema del cibo e dell’alimentazione.

Programma
8,9,10 AGOSTO ore 21,00 Morino Vecchio

Tempi di cottura…Cucinando la memoria
Spettacolo del Laboratorio degli abitanti di Morino

8 Agosto

Ore 21,00
Tempi di cottura…Cucinando la memoria
Spettacolo del Laboratorio degli abitanti di Morino a cura della Cooperativa Teatro Lanciavicchio

Ore 22,00
Teatro Tangram (Vimercate)
WAM! Wolfgang Amadeus Mozart Spettacolo di piazza

9 Agosto

Ore 21,00
Tempi di cottura…Cucinando la memoria
Spettacolo del Laboratorio degli abitanti di Morino a cura della Cooperativa Teatro Lanciavicchio

Ore 22,00
— Cooperativa Lanciavicchio
MAI PIÙ CROCIATE OVVERO L’AVVENTUROSA STORIA DI RICCARDO CUOR DI CAVALLO

10 Agosto

Ore 21,00
Tempi di cottura…Cucinando la memoria
Spettacolo del Laboratorio degli abitanti di Morino a cura della Cooperativa Teatro Lanciavicchio

ore22,00 Angelica
Di e con Andrea Cosentino
Regia Andrea Virgilio Franceschi

Tempi di cottura…Cucinando la memoria
Spettacolo del Laboratorio degli abitanti di Morino
a cura della Cooperativa Teatro Lanciavicchio

A partire da un percorso di ricerca antropologica all’interno del comune di Morino e con i suoi abitanti, si è costruito un evento teatrale all’interno della rovine dell’antico borgo medievale.
L’evento è stato caratterizzato dal miscelamento degli elementi caratterizzanti il territorio di Morino:
le storie del passato, il dialetto, le ansie del futuro e lo sguardo ai tempi lontani e la capacità di rielaborare il passato in funzione della costruzione
di un futuro coerente alla storie e all’ambiente.
Lo spettacolo è stato presentato tutte le tre sere del Festival e ha avuto l’abito della cena
ma le pietanze sono state condite con storie e racconti legati alla cultura e al desiderio del cibo.

2006 (7-12 agosto, Borgo di Morino Vecchio)
Il Festival Ambient’Arti ha previsto l’accoglienza di Carovante Carovana Teatrante con tutto il suo seguito di 15 musicisti, attori e registi e film maker, che hanno animato il territorio con spettacoli e momenti di ricerca legati alle tradizioni locali, con il pieno coinvolgimento delle popolazioni locali. Il Festival Ambient’Arti è diventato quindi itinerante: dal Borgo di Morino vecchio alcuni spettacoli legati al tema della memoria e al bosco sono stati dislocati nei paesi di Morino, Grancia e Rendinara.
Attività di ricerca e formazione:
Sono stati realizzati 3 Laboratori per bambini a Morino, Rendinara e Grancia sulla costruzione di pupazzi giganti in gommapiuma.
Il Laboratorio teatrale con i cittadini di Morino ha portato alla realizzazione dello spettacolo L’Albero storto: nel bosco della memoria, sul tema del bosco: i lavori e i ricordi, le leggende e le storie.

Storto e diritto
ambient’arti a morino 2006
racconta il bosco

Il bosco dei mestieri della fatica e del sudore
Il bosco della paura delle fiabe e del terrore
Il bosco degli uomini, dei fantasmi e degli animali
degli gnomi, delle fate e dei giganti nani

Il bosco come luogo in cui perdersi e ritrovarsi
Il bosco come mondo a parte
come universo parallelo in cui tutto può accadere:
vita morte e miracoli.

Storto e diritto
ambient’arti a morino 2006
racconta il bosco

“…nella foresta, c’era un albero storto e un albero dritto. Ogni giorno, l’albero dritto diceva all’albero storto: “Guardami. Sono alto e sono dritto e sono bello. Guardati. Sei tutto storto e piegato. Nessuno ti vuole guardare.” E crebbero in quella foresta, insieme.
E poi un giorno vennero i taglialegna e videro l’albero storto e l’albero dritto e dissero: “Tagliamo solo gli alberi dritti e lasciamo stare gli altri.” Così i taglialegna trasformarono tutti gli alberi dritti in legname e stuzzicadenti e carta.
E l’albero storto è sempre là, a crescere ogni giorno più forte”
tom waits

7 agosto 16.30 Rendinara Laboratorio per bambini I GIGANTI DEL BOSCO

8 agosto​ 10.30 Morino​ Laboratorio per bambini I GIGANTI DEL BOSCO
16.30 Grancia Laboratorio per bambini I GIGANTI DEL BOSCO
​ 21.30 Rendinara Spettacolo mai più crociate

9 agosto 10.30 Morino Laboratorio per bambini I GIGANTI DEL BOSCO
​ 16.30 grancia Laboratorio per bambini I GIGANTI DEL BOSCO

10 agosto 10.30 Grancia Laboratorio per bambini I GIGANTI DEL BOSCO
16.30 Rendinara Laboratorio per bambini I GIGANTI DEL BOSCO
​ 21.30 Grancia spettacolo Polvere di farfalla

11 agosto 10.30 rendinara Laboratorio per bambini I GIGANTI DEL BOSCO
​ 16.30 Morino​ Laboratorio per bambini I GIGANTI DEL BOSCO

12 agosto 16.30 Morino Laboratorio per bambini I GIGANTI DEL BOSCO
​ 21.30 Morino L’albero storto Nel bosco della memoria c’era…(spettacolo del laboratorio
teatrale degli abitanti di Morino a cura della coop. Lanciavicchio)

2007 (4-5 agosto, Borgo di Morino Vecchio, 31 agosto- 1 settembre)
Festival
L’evento è stato aperto dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta dal Maestro Roberto Molinelli.
Il programma ha compreso la presentazione del libro Storie di Rendinara di Domenico Falcione, la proiezione del documentario Le radici del Futuro la comunità di Morino racconta, con interviste ai cittadini di Morino.
I cittadini di Morino e Grancia, sotto la direzione del Lanciavicchio hanno presentato lo spettacolo Rose e Rosari. Riti individuali e collettivi, autobiografia di un territorio e la sua gente, all’interno di un’area naturale della Riserva Zompo Lo Schioppo. Lo spettacolo dei cittadini è stato poi replicato a Morino nella Piazza Principale e a Rendinara, sempre unito alla visione del documentario.
In chiusura degli eventi, il 31 agosto è stato organizzato il convegno Drammaturgia del luogo, enti teatrali , compagnie e istituzioni a confronto, seguito il 1 settembre da spettacoli teatrali e performance artistiche nel Borgo di Morino Vecchio.
Attività di formazione correlate :

Laboratorio teatrale con i cittadini di Morino Rose e Rosari.
Ambient’Arti a Morino
Borgo Morino Vecchio – Morino (AQ)
31 agosto 2007

Tavola Rotonda
Drammaturgia del Luogo
il teatro come strumento di analisi, conoscenza e ‘pre visione’

Ore 16,00 Saluti
Antonio Mattei Sindaco Morino
Ugo Federici Assessore alla Cultura del Comune di Morino

Introduce e Coordina
Umberto D’Angelo Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Presentazione di buone pratiche che intrecciano teatro, cultura e territorio

Ambient’Arti a Morino, Teatro Lanciavicchio – Avezzano (AQ)

Piccolo Teatro del MeTi – Paglieta (CH)
Teatro del Paradosso – Loreto Aprutino (PE)
Rogoteatro – Canzano (TE)
Terrateatro – Giulianova (TE)
Marcello Gallucci Docente di Storia dello Spettacolo Accademia Belle Arti L’Aquila
Interventi
Giovanni D’Amico Assessore Piccoli Comuni e Bilancio Regione Abruzzo
Orazio De Meis Assessore alla Cultura Comunità Montana Valle Roveto
Benedetto Di Pietro Assessore alla Formazione Provincia dell’Aquila
Sandro Giovanruscio Segretario Generale CGIL Provincia dell’Aquila
Emidio Stallocca Presidente Gal Marsica
Ore 18,00 Dibattito

Ore 19,00 Conclusioni
Stefania Pezzopane Presidente della Provincia dell’Aquila
Elisabetta Mura Assessore alla Cultura Regione Abruzzo
Ore 19,30 Degustazione Prodotti Locali

Ore 21,00 Frammenti d’aria – Percorso-Spettacolo tra le rovine del Borgo a cura delle compagnie, Piccolo Teatro del MeTi, Teatro del Paradosso, Rogoteatro, Terrateatro, Teatro Lanciavicchio.
Ore 22,15 Brindisi al campanile per il completamento dei lavori di restauro

2008 (gennaio– maggio 2008, Comune di Morino)
Le attività d formazione legate al progetto Tempi di cottura … cucinando la memoria sono state distribuite durante un periodo di maggiore respiro. Il lavoro con i cittadini di Morino, Grancia e Rendinara ha portato alla presentazione di otto cene-spettacolo anche nel periodo invernale all’interno del Ristorante Lo Schioppo , dove alla degustazione di prodotti e piatti tipici è stato unito il racconto degli usi e delle tradizioni locali.
2009 (15-30 agosto, Borgo di Morino Vecchio, Riserva Zompo lo Schioppo)
Attività di formazione.
15-27 Laboratorio teatrale gruppo di cittadini di Morino Grancia.
17-27 Laboratori teatrali per bambini a cura delle compagnie Terrateatro (Giulianova) e Teatro del Paradosso (Loreto Aprutino).
22-27 Ambient’Azioni musicali campus musicale a cura del maestro Massimo Scatena.
Festival
22-30 agosto
Sono stati presentati gli spettacoli itineranti di Teatro Ragazzi Parata TDA, di Teatri D’Abruzzo, nei paesi di Civitella Roveto e Civita d’Antino Tetari D’Abruzzo e Draghettando a cura della Compagnia Il Draghetto (L’Aquila).
Gli allievi del Campus Musicale diretto dal M. Massimo Scatena hanno presentato alcuni concerti pianistici.
Nel Borgo di Morino Vecchio si sono alternati gli spettacoli: La ballata del coraggio di Teatrabile (L’Aquila), Fabrizio De Andrè e il terremoto di Arti e spettacolo (L’Aquila), Così è se vi pare, anteprima nazionale dello spettacolo di Teatri D’Abruzzo (rete di compagnie abruzzesi Terrateatro di Giulianova, Teatro del Paradosso di Loreto Aprutino e Teatro Lanciavicchio di Avezzano).
Sempre nel Borgo di Morino Vecchio, i cittadini di Morino Grancia hanno presentato lo spettacolo Spaesamento e la Vitivinicola Italoabruzzese (L’Aquila) si è esibita nel concerto Balli e pupe, con musiche tradizionali accompagnate dal “ballo della Pupa”.
Nella Riserva Zompo lo Schioppo sono stati portati in scena gli spettacoli di Teatro Ragazzi L’acqua di Lalla di Terrateatro (Giulianova), Graffio e Rondinella (Teatro del Paradosso di Loreto Aprutino) e I Racconti del Bosco (Teatro Lanciavicchio), riproposto dopo una serie di repliche presentate nella stessa cornice nel mese di maggio.
Inoltre sono stati organizzati lo spazio dibattito Lo stato del Teatro, la Presentazione della rivista Terre per L’Aquila, la proiezione del video reportage di Giovanni Di Gaetano in collaborazione con Legambiente, il convegno Quale Energia, sulle energie rinnovabili.

Ambient’arti 2009
Festival di Teatro
nel Borgo abbandonato di Morino
e nella Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo
e a Morino, Grancia, Rendinara, San Vincenzo, Civita d’Antino, Canistro, Civitella Roveto.

spettacoli teatrali/ / dibattiti / concerti-spettacolo /
residenze teatrali / installazioni artistiche / campus teatrali e musicali

Compagnie e artisti presenti
Gruppo Teatro Morino-Grancia,compagnia dei bambini di Morino, Grancia e Rendinara Teatro Lanciavicchio, Teatro del paradosso, Terrateatro, Teatrabile, Vitivinicola ItaloAbruzzese, Arti e Spettacolo Giuliano Di Gaetano, Massimo Piunti, Teatri d’Abruzzo, Draghetto, M° Massimiliano Scatena.
Direzione Artistica Teatro Lanciavicchio

Programma dei Campus
15 giugno – 27 agosto Morino
Spaesamento…da Morino vecchio a Morino nuovo 7° capitolo dell’autobiografia collettiva
Laboratorio Teatrale del Gruppo Teatro Morino-Grancia a cura del Teatro Lanciavicchio

17 – 26 agosto Rendinara e Morino-Grancia
Ambient’azioni teatrali
Laboratori Teatrali per bambini a cura di Teatro del Paradosso e Terra Teatro

22 – 27 agosto – Grancia
Ambient’azioni Musicali
Campus musicale a cura del Maestro Massimiliano Scatena

Programma spettacoli
22 agosto Civitella Roveto
dalle ore 16.30 – Piazza Municipio
Carovante TdA (a cura di Teatri d’Abruzzo)
Parata per bambini e azioni teatrali
dalle ore 17.30 alle 20.00 – Piazza San Giovanni
Laboratori artistici e Spettacolo per adulti e bambini

23 agosto Civita d’Antino
dalle ore 16.30 alle ore 20.00 – Piazza del Banco
Carovante TdA a cura di Teatri d’Abruzzo
Parata, azioni teatrali e laboratori artistici

25 agosto San Vincenzo Valle Roveto
ore 16.30
Concerto di musica classica a cura degli studenti del Campus Musicale

26 agosto Canistro
ore 16.30
Concerto di musica classica a cura degli studenti del Campus Musicale

Giovedì 27 agosto
dalle ore 16.00 – Rendinara / Morino / Grancia
Draghettando – Parata Teatrale a cura della compagnia teatrale il Draghetto

ore 21.00 – Borgo di Morino Vecchio
Spettacolo laboratorio bambini Morino-Grancia-Rendinara
a cura di Terrateatro e Teatro del Paradosso
ore 21.00 – Canistro
Concerto di musica classica a cura degli studenti del Campus Musicale
ore 21.30 – Borgo di Morino Vecchio
Spaesamento … (da Morino vecchio a Morino nuovo) – VII capitolo dell’autobiografia collettiva
Spettacolo teatrale del Gruppo Teatro Morino-Grancia a cura del Teatro Lanciavicchio

Venerdì 28 agosto
ore 16. 30 – Riserva Zompo lo Schioppo
L’acqua di Lalla spettacolo per ragazzi a cura di Terrateatro

ore 21.00 – Borgo di Morino Vecchio
Legambiente per L’Aquila Proiezione video reportage a cura di Giuliano Di Gaetano

ore 21.30 – Borgo di Morino Vecchio
La ballata del coraggio spettacolo teatrale a cura di Teatrabile

ore 22.30 – Borgo di Morino Vecchio
Fabrizio De André il poeta spettacolo teatrale a cura di Arti e Spettacolo

Sabato 29 agosto
ore 16. 30 – Riserva Zompo lo Schioppo
Graffio e Rondinella spettacolo per ragazzi a cura di Teatro del Paradosso

ore 18.00 – Borgo di Morino vecchio
Spazio dibattito: Quale energia: fonti rinnovabili e risparmio energetico

ore 21.00 – Borgo di Morino Vecchio
Terre per L’Aquila presentazione del numero speciale della rivista

ore 21.30 – Borgo di Morino Vecchio
Cosi è! prima nazionale dello spettacolo teatrale a cura di Teatri d’Abruzzo

Ore 22.30 – Borgo di Morino Vecchio
Balli e pupe Concerto Vitivinicola ItaloAbruzzese e a seguire il Ballo della pupa

Domenica 30 agosto
ore 10.30 – Riserva Zompo lo Schioppo
I racconti del Bosco spettacolo per ragazzi a cura del Teatro Lanciavicchio

ore 12.30 – Riserva Zompo lo Schioppo
I racconti del Bosco spettacolo per ragazzi a cura del Teatro Lanciavicchio (Avezzano)

2010 (15-30 agosto, Borgo di Morino Vecchio, Riserva Zompo lo Schioppo)

•​Campus musicale Ambient’Azioni Musicali
Il campus si è svolto dal 23 al 30 agosto, presso le sale dell’Albergo lo Schioppo e l’Ecomuseo, è stato diretto dal maestro Massimiliano Scatena ed hanno partecipato 16 allievi provenienti da varie parti d’Europa.
Gli allievi, come nella passata edizione, hanno tenuto concerti presso altri paesi della Valle Roveto, infatti sono stati ospiti a San Vincenzo Valle Roveto il giorno 26 agosto presso Piazzetta San Rocco, mentre il giorno 27 agosto a Capistrello si sono esibiti i 4 maestri.
Durante i concerti sono stati organizzati, dai ragazzi del servizio civile, banchetti informativi e distribuiti i materiali sulla Riserva.
•​Festival Ambient’Arti
Due giorni di attività realizzate nei boschi della Riserva, dedicati al teatro, alla musica, alla scienza e a camminate sotto le stelle
Star trekking 21 agosto – La giornata ha avuto inizio con l’inaugurazione della mostra “Planet Watch” di Telespazio allestita presso l’Ecomuseo e aperta al pubblico dal 21 al 28 agosto.
È stato poi attivato per tutti i bambini un laboratorio astronomico a cura di Serastrof. Vicino al Rifugio lo Schioppo è stato allestito un punto ristoro, organizzato e gestito da tutti i commercianti di Morino.
Il programma della serata prevedeva i seguenti spettacoli:
-​Primi Passi sulla luna spettacolo Teatrale con Andrea Casentino;
-​Rock Around the Planet conferenza spettacolo con Ettore Perozzi;
-​5 attori e musicisti per un pubblico disteso a mirar le stelle: Le cosmicomiche;
-​musica e osservazione delle stelle con il gruppo astrofili Serastrof
-​5 attori e musicisti per un pubblico disteso a mirar le stelle: I Miti e il Cosmo
Durante la serata è stato anche effettuato un Trekking notturno: l’ascolto degli uccelli condotto dallo zoologo Amilcare D’Orsi.
•​Art trekking 28 agosto – La giornata conclusiva del progetto si è svolta sempre nei boschi della Riserva ed ha avuto inizio con il concerto itinerante lungo il sentiero natura a cura degli allievi del campus musicale, al Piazzale lo Schioppo. Come nella giornata del 21 sono stati organizzati stand gastronomici, sempre a cura dei commercianti di Morino, a seguire le attività svolte sono state:
-​Concerto del Campus Musicale diretto dal Maestro Massimo Scatena;
-​10 anni di Autobiografia Collettiva spettacolo del Gruppo di Cittadini di Morino e Grancia
Nell’ambito della manifestazione sono stati invitati anche i giornalisti ad una cena-conferenza stampa presso il rifugio Lo Schioppo.

Programma
Morino Riserva naturale Zompo lo schioppo

21 agosto 2010 ​STAR TREKKING
TEATRO MUSICA SCIENZA E CAMMINATE SOTTO LE STELLE
ore 17.30​Inaugurazione mostra Planet Watch a cura della Telespazio di Avezzano
ore 18:30​Osserviamo insieme il cielo stellato, laboratorio astronomico per bambini
ore 19:30​Aperitivo in Musica
ore 20:00​Apertura stand gastronomici
ore 21:20​Primi Passi sulla luna spettacolo Teatrale con Andrea Cosentino
ore 22:20​Rock Around the Planet conferenza spettacolo con Ettore Perozzi
ore 23:30​5 attori e musicisti per un pubblico disteso a mirar le stelle: Le cosmicomiche
ore 24:00​Musica e osservazione delle stelle con il gruppo astrofili Serastrof
ore 1:00​Spaghettata
ore 2:00​Trekking notturno: l’ascolto degli uccelli
ore 3:00​5 attori e musicisti per un pubblico disteso a mirar le stelle: I Miti e il Cosmo

28 agosto 2010 ​ART’S TREKKING
ARTE IN CAMMINO NEI BOSCHI DELLA RISERVA
ore 16:00​Stella stellina, la notte si avvicina, laboratorio astronomico per bambini dai 5 agli 11 anni
ore 18:30​Inizio Concerto Itinerante nel bosco della Riserva a cura degli allievi del campus musicale diretto dal Maestro Massimilianoo Scatena
​tappa 1 gli allievi del maestro Alessio Elia
​tappa 2 gli allievi del maestro Roman Garioud
​tappa 3 gli allievi del maestro Aida Carmen Soinea
ore 20:00​Apertura stand gastronomici ​
ore 21:30​10 anni di Autobiografia Collettiva spettacolo del Gruppo di Cittadini di Morino e Grancia
ore 22:20​Concerto del Campus Musicale diretto dal Maestro Massimiliano Scatena

2011 (2-10 agosto, Grancia, Morino, Civita D’Antino, Capistrello)
Attività di formazione.
2-10 agosto Lezioni e prove di pianoforte, violino, viola, violoncello. Corso di composizione, laboratorio del suono invisibile, musica da camera, quartetto d’archi, pianisti accompagnatori.
Laboratorio artistico-artigianale di lavorazione della creta per l’installazione di manufatti sul monumento ai caduti di Grancia.
Festival
5-9 agosto
Sono stati presentati i risultati del laboratorio sulla creta, l’associazione Dedalus ha curato l’animazione della giornata. È stata inaugurata la mostra fotografica di Tonino di Marzio allestita presso l’ecomuseo della Riserva. Lungo le strade di Grancia, i docenti e gli allievi del campus musicale si sono esibiti in prove aperte, durante la serata si è esibito il gruppo musicale 100% Bluez.
Gli spettacoli musicali sono stati presentati in forma di prove aperte in vari angoli del paese, con la collaborazione dei comuni di Civita D’Antino e Capistrello, allievi e docenti del campus si sono esibiti anche nelle piazze dei due paesi.
Ambient’Azioni musicali
Morino, Civita D’Antino, Capistrello (AQ)
5-10 agosto 2011

Programma
5 agosto – Piazza Centrale di Morino
ore 20,30 Spettacolo Teatrale “La principessa in salsa verde” di e con Manuela Del Beato – Teatro Dedalus
ore 21,30 Prove aperte Ambient’azioni Musicali 2011 a cura dei docenti e degli allievi del campus
ore 22,00 Concerto di musica jazz, latin, etnica di Damiano Notarpasquale – fiati Massimo Di Matteo – chitarre

6 agosto – Grancia di Morino (AQ)
ore 18,30 Monumento ai caduti
Presentazione attività estive svolte dal CEA Zompo lo Schioppo. Animazione per bambini a cura del Teatro Dedalus
ore 19,00 Ecomuseo della Riserva Naturale Zompo lo Schioppo
Inaugurazione mostra fotografica “Ritratto di un paese…viaggio nella memoria” di Tonino Di Marzio
ore 19,30 Lungo le strade di Grancia
Prove aperte Ambient’azioni Musicali 2011 a cura dei docenti e degli allievi del campus
ore 20,00 Piazza Sant’Antonio Cena offerta dalle donne di Grancia e Pagliarello
ore 21,30 Piazza Sant’Antonio Concerto dei “100% Bluez” Davide Lipari – guitars, vocals Ruggero Solli – drums
8 agosto – Civita D’Antino (AQ)
ore 21,00 Civita D’Antino Recital dei docenti del campus – Musiche di Beethoven, Schubert, Popper, Bartok, Rota, Elia
9 agosto – Capistrello (AQ)
ore 21,00 Capistrello, P.zza S. Antonio – Recital degli studenti del campus

2012 (24 luglio – 12 agosto, Riserva Zompo lo Schioppo)
Attività di formazione.
-​Organizzazione delle attività laboratoriali “raccolta storie”,
La cooperativa teatrale il Lanciavicchio ha attuato con i cittadini di Morino e la redazione di Terre i laboratori finalizzati alla raccolta di materiale documentario, storie, racconti sul tema del brigantaggio.
-​Organizzazione seminario organologia
L’associazione Maxima Entropia, nell’ambito della manifestazione Ambient’Azioni musicali, ha organizzato presso la bibliomediateca il seminario di organologia a cui hanno partecipato studenti e docenti provenienti da più parti d’europa.
-​Attivazione laboratori per bambini
Nell’ambito delle attività del CEA dedicate ai bambini residenti nel comune di Morino, in collaborazione con la cooperativa Il Lanciavicchio sono stati organizzati laboratori creativi destinati ai bambini dai 6 ai 14 anni.
Le attività sono state svolte presso la bibliomediateca e presso l’area sosta di Piano Sacramento nei giorni 24, 26, 28 e 31 luglio e 4, 7 e 9 agosto, i bambini iscritti sono stati in totale 47. Le attività svolte sono state:
- laboratori creativi: con materiali naturali raccolti nel bosco, hanno ideato e costruito scenografie ed oggetti per l’allestimento dello spettacolo finale;

- laboratori teatrale: tecniche di teatro e messa in scena dello spettacolo finale “KIRIKU’”, inserito nell’ambito del festival il giorno 12 agosto alle ore 17,30 presso il sentiero natura.

-​Attivazione laboratorio di Tammorra svolto nei giorni 10,11 e 12 agosto, attivato nei boschi della Riserva, per ragazzi e adulti; i partecipanti hanno imparato ad utilizzare la tammorra, tipico strumento musicale abruzzese.

-​ Laboratori di costruzione burattini in contemporanea con il laboratorio di tammorra, presso l’Area Sosta di Piano Sacramento, si sono svolti i laboratori creativi di costruzione dei burattini per bambini.

Festival

-​Escursioni guidate nei giorni 11 e 12 sono state attuate delle escursioni guidate, all’Eremo del Cauto e a Morino Vecchio il giorno e la sera del 12 nei boschi della Riserva alla scoperta dei rapaci notturni. Le escursioni sono state realizzate in collaborazione don il Cai di Civitella Roveto e Amilcare D’Orsi.

-​Produzione di spettacoli teatrali e musicali:
Nell’ambito del festival sono stati presentati i seguenti spettacoli:
- MIO NONNO ERA UN ULIVO (sabato 11 spettacolo di narrazione a cura del Teatro del Paradosso)​
- BARBABLÙ (sabato 11, spettacolo per ragazzi a cura dell’Associazione Teatrabile)
- ZINGARI FELICI (domenica 12 spettacolo di musica popolare)
- BRIGANTI A MORINO (sabato 11 e domenica 12 spettacolo nel bosco a cura dei cittadini di Morino e Teatro Lanciavicchio)
-​Videobriganti frammenti di cinema sul tema ‘Brigantaggio a cura della redazione di Terre
-​Presentazione del libro Domenica 12, presso il parcheggio lo Schioppo è stato presentato il libro “La Valle Roveto nel decennio francese (1806-1815)”di Giovanni De Blasis. La Redazione di Terre e la Riserva in collaborazione con l’Associazione Culturale “Il Liri” ha organizzato e gestito la presentazione del volume alla quale sono intervenuti studiosi e appassionati della storia della Marsica e della Valle Roveto.
Ambient’Arti a Morino
Riserva naturale Zompo lo Schioppo – Morino (AQ)
10-12 agosto 2012

Programma
venerdi 10 agosto Sentiero natura e area sosta Rifugio dello Schioppo

ore 15,00 laboratori di costruzione burattini per bambini e ragazzi a cura del Teatro Lanciavicchio
ore 15,00 laboratorio di tammorra per adulti e ragazzi a cura di Armando Rotilio
ore 18,00 I RACCONTI DEL BOSCO spettacolo nel bosco per ragazzi e famiglie – Teatro Lanciavicchio

sabato 11 agosto Sentiero natura e area sosta Rifugio dello Schioppo

ore 8,00 escursione Eremo del Cauto, partenza dal parcheggio dell’area sosta di Piano Sacramento
ore 10,30 escursione al borgo di Morino Vecchio, partenza da Piazza Sant’Antonio Grancia
ore 15,00 laboratori di costruzione burattini per bambini e ragazzi a cura del Teatro Lanciavicchio
ore 15,00 laboratorio di tammorra per adulti e ragazzi a cura di Armando Rotilio
ore 17,30 BARBABLU’ spettacolo per ragazzi – Associazione Teatrabile
ore 19,30 A CENA CON I BRIGANTI stand gastronomici a cura della Proloco di Morino
ore 21,00 BRIGANTI A MORINO spettacolo nel bosco a cura dei cittadini di Morino e Teatro Lanciavicchio
ore 23,00 MIO NONNO L’ULIVO spettacolo di narrazione – Teatro del Paradosso
ore 24,00 VIDEOBRIGANTI frammenti di cinema sul tema ‘Brigantaggio’

domenica 12 agosto Sentiero natura e area sosta Rifugio dello Schioppo

ore 15,00 laboratori di costruzione burattini per bambini e ragazzi a cura del Teatro Lanciavicchio
ore 15,00 laboratorio di tammorra per adulti e ragazzi a cura di Armando Rotilio
ore 17,30 KIRIKU’ spettacolo finale dei ragazzi di Morino e Grancia realizzato nell’ambito del laboratorio
teatrale e scenografico a cura del Teatro Lanciavicchio e CEA Zompo lo Schioppo
ore 18,30 presentazione del libro “La Valle Roveto nel decennio francese (1806-1815)”di Giovanni De Blasis
ore 19,30 A CENA CON I BRIGANTI stand gastronomici a cura della Proloco di Morino
ore 21,00 BRIGANTI A MORINO spettacolo nel bosco a cura dei cittadini di Morino e Teatro Lanciavicchio
ore 23,00 GLI ZINGARI FELICI concerto di musica popolare
ore 24,00 VIDEOBRIGANTI frammenti di cinema sul tema ‘Brigantaggio’ a cura della redazione di TERRE
ore 24,00 ESCURSIONE notturna nei boschi della Riserva

Biodiversità agricola

SINTESI

Premessa
La conservazione della biodiversità, oggi, ha assunto un significato molto ampio che oltre ad interessare gli aspetti puramente scientifici comprende senz’altro la valorizzazione del territorio e lo sviluppo economico dello stesso. Se si considera la diversità naturale una forma di ricchezza del territorio la biodiversità agricola locale rappresenta uno dei patrimoni la cui tutela e valorizzazione può innescare ripercussioni positive sui fattori biologici quanto economici e culturali.
Il progetto si pone quindi l’obiettivo di avviare azioni di tutela in favore delle risorse genetiche agrarie ed in particolare delle varietà locali che oggi corrono un forte rischio di estinzione insieme al patrimonio culturale ad esso associato.

Struttura e obiettivi

Il progetto si pone i seguenti obiettivi:
• effettuare un’indagine capillare sul territorio per individuare il patrimonio costituito dalle varietà agricole locali e tradizionali ancora presenti nella riserva e nel territorio circostante;
• descrivere e caratterizzare le varietà agricole locali attraverso l’impiego di specifiche schede di rilevazione;
• recuperare il patrimonio di conoscenze sulle varietà locali non più presenti in coltivazione ma di cui si è conservata la memoria;
• indagare le connessioni esistenti tra il patrimonio genetico agricolo e gli usi, le tradizioni e la cultura popolare locale;
• sensibilizzare la popolazione locale sull’importanza della salvaguardia della biodiversità agricola rivalutando i possibili ruoli che essa potrebbe avere per lo sviluppo del territorio;
• allestire apposito spazio per le attività di riproduzione e mantenimento delle specie fruttifere;
• avviare un’azione di riproduzione e conservazione in vivo delle specie fruttifere;
• promuovere se possibile attività di conservazione aziendale;
• recupero e catalogazione delle accessioni (semi o altro materiale vegetale) rinvenute e successivo invio delle stesse in apposite strutture presenti sul territorio regionale per la conservazione ex situ;
• individuazione nell’area protetta di eventuali popolazioni spontanee di specie considerate progenitrici delle piante coltivate;
• ricerca e descrizione di eventuali essenze vegetali tradizionalmente coltivate per finalità diverse da quelle alimentari;
• indagine sul paesaggio agrario storico finalizzata all’individuazione e descrizione delle tipologie tradizionali.
Le fasi di attuazione del progetto sono state le seguenti:
- Ricognizione e verifica di iniziative pubbliche e private presenti sul territorio;
- Predisposizione e distribuzione di una scheda di segnalazione.;
- Indagine sul territorio;
- Collezione dei campioni e attività di riproduzione;
- Divulgazione dei risultati.

APPROFONDIMENTI

Nella prima fase è stata effettuata una ricognizione e verifica delle iniziative pubbliche e private già realizzate nel territorio di riferimento utili al raggiungimento degli obiettivi progettuali.
Successivamente è stata presentata e distribuita un’apposita scheda di segnalazione e rilevazione rivolta prioritariamente agli operatori della riserva e delle istituzioni pubbliche ma anche alle aziende e a tutti coloro che potevano detenere utili informazioni per l’individuazione delle risorse genetiche locali di interesse agrario. La successiva raccolta di queste schede ha permesso l’acquisizione di preziose informazioni sulle specie e varietà a rischio di estinzione consentendo, dove necessario, ulteriori indagini di verifica. Le informazioni raccolte e verificate sono state catalogate facendo particolare attenzione agli aspetti agronomici, paesaggistici, storici, etnobotanici e sociali legati alle varietà segnalate.
Sono state effettuate indagini dirette sul campo allo scopo di individuare sia specie, varietà ed ecotipi locali di piante coltivate che eventuali popolazioni selvatiche di piante considerate progenitori delle entità coltivate.
Il materiale vegetale recuperato (o parte di esso) è stato oggetto di attività specifiche di conservazione differenziate in funzione delle caratteristiche della specie e delle possibili iniziative che potrebbero essere avviate a supporto del progetto. È stata avviata un’attività di conservazione ex situ che ha preso in considerazione le specie arboree e/o arbustive, mentre per le specie erbacee sono state raccolte le accessioni, catalogarle e avviate alla custodia protettiva in strutture idonee (Banche del germoplasma). È stata proposta l’attivazione di attività di conservazione aziendale delle specie e varietà locali di maggior interesse attraverso il coinvolgimento di aziende e agricoltori locali, al fine di garantire la conservazione della risorsa genetica e allo stesso tempo l’interazione tra essa e l’ambiente naturale ed antropico in cui si è evoluta.
Le varietà locali individuate sono state oggetto di una preventiva valutazione che ha permesso una prima caratterizzazione morfologica, fenonolgica e agronomica ed è stata predisposta una specifica scheda descrittiva a cui è stata allegata la documentazione fotografica. Il materiale così predisposto è stato utilizzato per la realizzazione di uno specifico catalogo.
Per quanto riguarda le azioni dedicate alla sensibilizzazione e divulgazione della conoscenza è stata posta particolare attenzione al coinvolgimento dei cittadini e dei giovani durante l’attuazione del progetto allo scopo dare continuità, nel futuro, alle attività che saranno poste in atto. È stato inoltre avviato un percorso di educazione ambientale nelle scuole del territorio per favorire la consapevolezza, nelle giovani generazioni, dell’importanza della salvaguardia della biodiversità agricola e della tutela dei paesaggi ad essa collegati.
Le attività progettuali sono state attuate attraverso diverse fasi sequenziali.
Scheda di segnalazione.
Nella prima fase è stata divulgata la scheda di segnalazione, rivolta ad un pubblico più ampio possibile, anche non specialistico, finalizzata a raccogliere segnalazioni su varietà locali, ambienti agricoli poco conosciuti, documenti storici e archivistici e qualsiasi altra informazione utile. La scheda è stata consegnata durante le visite in aziende e durante gli incontri pubblici organizzati nell’ambito delprogetto.
Indagine sul territorio
Sono state effettuate sia perlustrazioni riguardanti il territorio nel suo complesso per valutare aspetti generali e rilevare aspetti peculiari e comuni del paesaggio agrario di riferimento, sia delle visite specifiche nelle aziende. I sopralluoghi sono stati organizzati in funzione delle segnalazioni che pervenute direttamente dal territorio, in base a segnalazioni storiche e in modo casuale.
Le visite presso gli agricoltori sono state condotte facendo riferimento a persone locali con buona conoscenza dei luoghi e della gente. Nelle situazioni più interessanti, sono state organizzate ulteriori visite ai fini della collezione del materiale. Nel corso dei sopralluoghi è stata inoltre acquisita ampia documentazione fotografica sia dei materiali genetici, sia degli ambienti di ricerca. Agli agricoltori è stato richiesto il permesso di poter eseguire foto ed eventualmente di utilizzarle.

Collezione dei campioni e attività di riproduzione
Per le specie erbacee sono stati raccolti campioni di semi quando disponibili; il prelievo del campione è stato effettuato solo se questo non ha comportato un eccessivo depauperamento del materiale complessivo presente in azienda e comunque valutando tutti gli aspetti legati alla conservazione.
Per le specie arboree, il prelievo del materiale da moltiplicazione (marze) è stato solo in determinati periodi dell’anno ed in relazione dello stadio vegetativo della pianta. Questo materiale è stato utilizzato per gli innesti su piante in vaso che costituiscono la collezione in vivo conservata in apposito spazio allestito. Le piante potrebbero essere utilizzate sia per il prelievo delle marze in futuri programmi di riproduzione sia per iniziative di redistribuzione presso gli agricoltori del territorio sia per la realizzazione di frutteti “vetrina”.
Divulgazione
Per la divulgazione del progetto sono state attivate diverse iniziative volte sia a favorire lo sviluppo delle attività del progetto, sia a divulgare i risultati ottenuti:
- incontri con la popolazione locale per illustrare le finalità progettuali e per l’individuazione dei possibili soggetti detentori delle conoscenze;
- incontri con la popolazione scolastica per sensibilizzare alla tutela della biodiversità agricola e per promuovere possibili iniziative che coinvolgano i ragazzi in età scolare;
- incontri presso ristoranti e/o agrituirismi per la valorizzazione delle varietà locali attraverso la presentazione di prodotti e piatti preparati con esse.
Risultati attesi
I risultati del progetto sono i seguenti:
- catalogazione e descrizione delle varietà rinvenute;
- recupero e conservazione del germoplasma e del patrimonio culturale legato alle varietà tradizionali;
- attività di sensibilizzazione dei cittadini e dei ragazzi;
Tempi di attuazione
1 anno

Biomappa

La mappa culturale…Biomappa

Insieme ai cittadini e alle scuole del circolo didattico di Civitella Roveto si sono individuati gli elementi significativi del territorio, con i quali è stata disegnata una biomappa.
Dalla mappa sono stati tratti alcuni itinerari tematici inseriti nell’ecomuseo della Riserva:
- Una Riserva di acqua per camminare fra torrenti e cascate e approfondire distribuzione e uso delle risorse idriche;
- Una Riserva di boschi, per conoscere la vita degli ambienti forestali e difenderli da uno sfruttamento eccessivo.
- Una Riserva di paesaggio, per imparare a leggere i rapporti strettissimi fra la componente umana e quella naturale dell’ambiente in cui ci troviamo.
- Una Riserva di saperi e sapori, per gustare i prodotti tipici e (ri)scoprire l’agricoltura biologica;
- Una Riserva di risorse, per ricercare un equilibrio fra le necessità dell’uomo e la conservazione del territorio

La biomappa è uno strumento che serve a ricostruire tutto quello che si sa di un luogo: tradizioni “addormentate”, usi “vivi” della comunità che vi abita, elementi naturali. È uno strumento aperto e può riportare le esperienze individuali di ciascuno di noi, le emozioni e l’amore per il territorio; è uno strumento didattico coinvolgente che porta a osservare e interpretare.
I diversi luoghi della terra sono abitati da gruppi di persone che hanno in comune il vivere quotidiano, eventi particolari, racconti e narrazioni, scambi di idee e di cose. Persone che hanno creato musiche e immagini, valorizzato sapori e colori che difficilmente una carta topografica può rappresentare. Una Biomappa eseguita a più mani
fa emergere un’ “idea collettiva” del paesaggio, che non è solo quello che “si vede” ma rappresenta anche quello che molte persone sentono e pensano.

Cultura 2000

SINTESI DEL PROGETTO CULTURA 2000

Titolo “CULT QUAKE: valorizzare il patrimonio culturale di borghi abbandonati attraverso attività artistiche interdisciplinari”

Progetto
Il progetto intende recuperare e valorizzare, attraverso l’organizzazione di attività culturali internazionali (legate in particolar modo alle performing arts), borghi geograficamente svantaggiati dell’Abruzzo, in particolare Gioia Vecchio e Morino Vecchio, antichi borghi distrutti dal terremoto agli inizi del ‘900.

CRONOPROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

Azioni proposte uno studio di cultural planning per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale di Gioia Vecchio e Morino.
Luogo attività: Gioia dei Marsi, Morino, Milano, Ferrara.
Inizio attività: Luglio 2005
Fine attività: maggio 2006
Azioni proposte campagna di promozione e comunicazione di tutte le attività previste dal progetto.
Luogo attività: Morino, Gioia dei Marsi
Inizio attività: Giugno 2005
Fine attività: maggio 2006
Azioni proposte un laboratorio teatrale “La tradizione va a teatro”: prevede la realizzazione di un nuovo testo drammaturgico, basato sulle tradizioni e i racconti dei luoghi, raccolti direttamente dagli abitanti dei territori
Luogo attività: Morino
Inizio attività: Giugno 2005
Fine attività: agosto 2005
Azioni proposte due laboratori di formazione artistica interdisciplinare tenuti da artisti internazionali(.1 workshop sulle tecniche d’attore,1 workshop sull’allestimento scenografico in ambiente naturale) rivolti a venti giovani artisti europei. I laboratori saranno preceduti da un concorso europeo, lo spettacolo, risultato finale dei laboratori, sarà messo in scena all’interno del Festival Ambient’Arti di Morino.
Luogo attività: Morino
Inizio attività: 20.07.2005
Fine attività: 12.08.2005
Azioni proposte attività didattiche legate alla valorizzazione del borgo di Gioia, rivolte ai giovani studenti delle scuole medie di Gioia dei Marsi e Pescasseroli. Il risultato di tali attività sarà un nuovo testo teatrale scritto dai ragazzi, che sarà rappresentato dagli stessi nel borgo abbandonato di Gioia Vecchio.
Luogo attività: Gioia dei Marsi, Pescasseroli, Sulmona
Inizio attività: Maggio 2005
Fine attività: Giugno 2005
Azioni proposte incontri poetici e musicali, realizzati nelle case abbandonate di Gioia Vecchio e riaperte al pubblico per l’occasione.
Luogo attività: Gioia Vecchio
Inizio attività: Agosto 2005
Fine attività: Agosto 2005
Azioni proposte la rappresentazione “Tra arte e Natura”: eventi teatrali e musicali internazionali nel borgo di Morino Vecchio.
Luogo attività: Morino Vecchio
Inizio attività: Agosto 2005
Fine attività: Agosto 2005
Azioni proposte organizzazione di un convegno internazionale conclusivo per diffondere i risultati del progetto e per confrontarsi con altre esperienze di successo europee legate al recupero e la valorizzazione di borghi abbandonati o a rischio di spopolamento.
I partecipanti al progetto prevedono la continuazione di alcune attività, successivamente alla data conclusiva delle iniziative, tra le quali,in particolar modo prevedono l’apertura della Scuola Europea di Drammaturgia (che amplierebbe la già esistente Scuola Nazionale di Drammaturgia), diretta da Dacia Maraini, con sede a Gioia Vecchio, rivolta a giovani aspiranti drammaturghi europei ed extraeuropei.
Luogo attività: Gioia dei Marsi e Morino
Inizio attività: Maggio 2006
Fine attività: Maggio 2006
Azioni proposte gestione generale del progetto e rendicontazione.
Luogo attività: Gioia dei Marsi e Morino
Inizio attività: Giugno 2005
Fine attività: Giugno 2006

OBIETTIVI

Valorizzare il patrimonio culturale (storico, architettonico, artistico, ambientale, antropologico) dei borghi di Gioia Vecchio (Italy) e Morino (Italy), attraverso attività culturali che, attingendo e rispettando la cultura locale, evidenzino l’appartenenza di tale cultura al comune patrimonio culturale europeo;
aumentare il numero di visitatori nazionali e internazionali;
creare maggiori opportunità di lavoro per i giovani della zona;
inserire i borghi in oggetto in una rete di esperienze europee, dalle quali ricavare strategie di recupero e di valorizzazione del patrimonio locale;
creare un consenso partecipato dei cittadini e delle istituzioni pubbliche e private sulla necessità di preservare il proprio patrimonio tradizionale e culturale, come segno della memoria collettiva europea;
mettere in rete operatori culturali internazionali che si occupano del recupero e della valorizzazione di borghi di rilevanza storica e cultura, che sono a rischio di abbandono;
coinvolgere attivamente il maggiore numero di giovani artisti europei nella realizzazione di alcune attività previste dal progetto;
fornire formazione su tecniche artistiche innovative a giovani appartenenti a territori svantaggiati;
prevenire lo spopolamento dei territori
Attuare dei percorsi artistici nel territorio che possano rendere protagonisti i residenti, attraverso le loro storie personali e collettive.
Stimolare la fruizione di prodotti artistico-culturali in un territorio caratterizzato da una debolissima possibilità di accesso a spettacoli teatrali, musicali, arti visive e prodotti che utilizzino nuove tecnologie in relazione alle arti

RISULTATI

La creazione di una rete internazionale di operatori culturali che continuerà a collaborare anche dopo la conclusione del progetto.
Aumentare l’indotto economico della imprese legate alla filiera turistico culturale.
Costruzione della Scuola Europea di Drammaturgia a Gioia Vecchio sotto la diretta artistica di Dacia Maraini trasformando Gioia Vecchio nella “Città dei drammaturghi”.
Trasformazione di Morino nel “Paese dei mestieri”.

CAPOFILA E COORGANIZZATORI

Il capofila è il comune di Morino, coorganizzatori sono il comune di Gioa dei Marsi, Associazione Teatro di Gioia, Cooperativa Lanciavicchio, Terre Active (Francia) The women’s association (Romania).
La partnership è costituita da un’ampia rete di soggetti locali ed internazionali che, avendo già realizzato alcune buone prassi di valorizzazione del territorio attraverso la cultura, trasmetteranno le loro competenze agli altri partner che intendono perfezionare la valorizzazione del proprio patrimonio culturale (Gioia dei Marsi, Morino, Sulmona). I partner sia pubblici che privati cooperano in modo che gli obiettivi del progetto siano condivisi da tutta la comunità.

RUOLI DEI BENEFICIARI

I partners europei collaboreranno intensamente in molte attività del progetto, scambiandosi operatori culturali, buone prassi, know how didattico e formativo, legati alla valorizzazione del patrimonio del comune patrimonio europeo. Tale cooperazione porterà competenze internazionali attualmente non presenti sul territori oggetto del progetto, con l’obieetivo sviluppare le potenzialità culturali intrinseche in tali territori.

BENEFICIARI FINALI

Studiosi, ricercatori e studenti di cultural planning
i cittadini di Gioia dei Marsi e Morino, nonchè dei territori limitrofi
cittadini francesi e rumeni
gli attori,formatori, scenografi, tecnici francesi, rumeni e spagnoli
i fruitori delle attività teatrali
gli spettatori dei laboratori di poesia
cittadini europei ed extraeuropei
i turisti
i bambini, i giovani
gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori.

Equal 2004

SCHEDA SINTETICA PROGETTO EQUAL – RISERVA ZOMPO LO SCHIOPPO – MORINO (AQ)

INIZIATIVA COMUNITARIA EQUAL – II FASE

EQUAL è un’iniziativa comunitaria che persegue l’obiettivo di eliminare forme di discriminazione all’interno del mercato del lavoro. Rappresenta un laboratorio di sviluppo di nuove metodologie, strumenti e approcci contro le molteplici disuguaglianze registrate nel mercato del lavoro. Per saperne di più è possibile visitare il sito www.equalitalia.it

IL TERRITORIO

I territori interessati dal progetto sono le seguenti Riserve Regionali della Provincia dell’Aquila:
Riserva Zompo lo Schioppo;
Riserva Gole di San Venanzio;
Riserva Monte Genzana;
Riserva Gole del Sagittario.

I PARTNER DEL PROGETTO

PROPONENTE: Riserva Zompo lo Schioppo;
I PARTNER:
Gal Marsica;
Gal Abruzzo italico;
ESG, struttura accreditata di formazione;
Unione Italiana Cechi;
Legambiente Abruzzo;
WWF Abruzzo;
Parco scientifico e tecnologico dell’Aquila;
Cooperativa Sociale Aliante.

LA RETE

Riserva Gole di San Venanzio;
Riserva Monte Genzana;
Riserva Gole del Sagittario;
Riserva di Monte Salviano;
Riserva delle Grotte di Pietrasecca;
Comunità Montana Valle Roveto
Comunità Montana Peligna
Anfas;
Cooperativa teatrale “Lanciavicchio”
Aad’a Atelier Ambulant d’Architecture

AMBITO D’INTERVENTO

Asse imprenditorialità
Misura 2.2
ambito tematico d’intervento: creazione e sostenibilità delle imprese nell’ambito dell’economia sociale.
Campi d’azione possibili: creazione di servizi alternativi e innovativi, nonché sperimentazione di nuovi settori produttivi dell’impresa sociale. (Es: attività di eco-riciclo, turismo sociale ed ecocompatibile)

IL PROGETTO

Analisi dei problemi
Il territorio interessato da questo progetto sono zone considerate marginali da un punto di vista economico e sociale, ma racchiudono elementi di potenzialità che vanno ben oltre le pur importanti valenze ambientali già universalmente riconosciute e sancite attraverso un articolato sistema di siti di interesse comunitario, SIC e Zone di protezione speciale (ZPS).
Le riserve regionali, e nel nostro specifico caso quelle ricadenti nella sola Provincia dell’Aquila, date le dimensioni ridotte di ogni singola area coincidente in genere con un solo comune, e per i più efficaci strumenti di gestione di cui dispongono, rivestono un ruolo fondamentale per la sperimentazione, la verifica e la diffusione di nuovi modelli di sviluppo sostenibile. Questi modelli di sviluppo devono migliorare la qualità ambientale, la competitività economica, il recupero di spazi di coesione ed equità sociale rendendo tutti i cittadini sempre più artefici delle politiche di gestione del territorio e consapevoli dei valori di cui sono custodi. Inoltre così come la qualità di un ambiente naturale sano è dato dalla presenza di una notevole varietà di forme viventi, allo stesso modo nell’ambito sociale, un alto grado di civiltà è rappresentato dalla presenza, dall’integrazione e dall’armonia delle “diversità” fisiche, psichiche, culturali, religiose, economiche, ecc., che contraddistinguono la Specie Umana.

Proposta
Questo partenariato nasce quindi con con la volontà di sperimentare un percorso partecipato e condiviso con Associazioni di portatori di handicap, finalizzato a individuare forme innovative di fruizione di queste aree, che si differenzino solo in funzione delle diverse abilità e sensibilità degli utenti. È importante far rilevare come il problema dell’accessibilità non è riducibile solo agli interventi architettonici destinati ad eliminare alcune barriere né all’applicazione acritica di dati dimensionali, anche se calibrati su una vasta fascia di utenza, ma deve tener conto dell’apporto globale dei sensi. Non si tratta quindi di progettare e realizzare sentieri o aree di sosta e di socializzazione pensati per risolvere i singoli problemi dei diversi portatori di handicap fisici e psichici, ma bisogna pensare e realizzare strumenti che garantiscano l’accessibilità a tutti di queste aree, e la possibilità di far vivere questi luoghi e esperienze a persone diversamente abili. La maggiore efficienza dei servizi e delle attrezzature diventa inoltre un’occasione per qualificare le risorse umane presenti nel territorio e creare nuove opportunità lavorative a categorie sociali svantaggiate come le donne, i disoccupati con difficoltà di reinserimento nel mercato del lavoro, i portatori di handicap.
Il progetto si articola nelle principali aree d’intervento seguenti:
- la prima pensare strumenti di comunicazione e interpretazione del territorio che valorizzino l’approccio emotivo e plurisensoriale in modo da garantire una fruizione del luogo paritetica, attraverso la sperimentazione di percorsi progettuali condivisi e innovativi;
- la seconda garantire l’accessibilità dei diversi sentieri e aree delle Riserve attraverso la formazione di operatori in grado di accompagnare, con le joelettes, carrozzine da montagna chiunque ne facesse richiesta;
- la terza la produzione di materiale turistico informativo innovativo realizzato direttamente dalle associazioni di portatori di handicap finalizzato a garantire servizi per il turismo sociale originali;
- la quarta creare imprenditoria favorendo la creazione di microimprese locali sia per la produzione di servizi, sistemi e materiali che potrebbero essere commercializzati anche in altre aree protette nazionali.

Le nostre terre

Breve storia della rivista “Terre”

Terre è un periodico nato nel 1997 da un’idea dell’Amministrazione Comunale di Morino. La redazione di questo periodico è formata da ragazzi di età compresa tra i 15 e i 28 anni facenti parte di tre realtà simili ma nello stesso tempo diverse, del comune di Morino, cioè i tre nuclei di Morino, Grancia e Rendinara. Questo gruppo di giovani, diretto e coordinato dal responsabile editoriale della rivista Mario Sbardella, attraverso l’impegno saltuario che ha permesso di conciliare gli impegni scolastici con la scrittura degli articoli, ha garantito la stampa di molti numeri in questi dieci anni anche se la loro pubblicazione non è sempre stata perfettamente regolare per carenza di fondi. Peculiarità della redazione è la totale libertà espressiva che viene data ai giovani redattori, che nel corso degli anni hanno preso parte attivamente anche a tanti progetti riguardanti lo sviluppo territoriale vivendoli in prima persona e sensibilizzando la popolazione, anche attraverso il mezzo giornalistico, riportando su di esso ogni esperienza affrontata. Uno dei progetti che ha visto la partecipazione attiva dei ragazzi del gruppo di Terre è stato il processo di Agenda 21 locale, per il quale il gruppo ha collaborato nella raccolta di idee e proposte dei cittadini, nell’organizzazione di laboratori tesi alla rivalutazione e al recupero del territorio e alla realizzazione di forum ecc. Inoltre vari componenti del gruppo, hanno partecipato recentemente ad un altro progetto molto importante come quello del censimento fotografico di tutta la popolazione del comune di Morino per la realizzazione dell’ “album di famiglia più grande del mondo”, e la redazione ha avuto anche un ruolo attivo nell’organizzazione della festa del ventennale della Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, per la quale è stato realizzato un numero speciale monotematico.
Dopo 10 anni di attività più o meno costanti, questo gruppo di giovani che ovviamente negli anni si è rinnovato, ha manifestato la necessità di individuare un luogo fisico per ospitare la redazione della rivista e più in generale tutta una serie di attività creative e formative dirette ai giovani del comune di Morino. E’ nata così lo scorso anno, l’idea di realizzare, in edificio limitrofo all’attuale sede della Riserva, un luogo d’incontro dove socializzare, effettuare ricerche, informarsi e divertirsi. In questo spazio verranno collocate una biblioteca, sale di lettura, spazi per l’attivazione di laboratori creativi, per l’ascolto della musica e per la proiezione di audiovisivi.
Grazie all’utilizzo di fondi della delibera CIPE, sono stati avviati i lavori di consolidamento dell’edificio e di allestimento di questi spazi che si prevede di ultimare entro la prossima estate. L’intero complesso, di notevoli dimensioni è costituito da più corpi di fabbrica che si articolano a C intorno ad una corte, sistemata a giardino, con affaccio sul torrente Romito e accesso diretto dalla strada principale di Grancia. L’edificio interessato dall’intervento è in muratura in pietra, a pianta rettangolare di circa 60 mq per piano. Il progetto prevede il completamento dell’involucro edilizio del locale ad aula unica e doppia altezza collocato al piano terra dell’edificio. Questo spazio potrà essere messo in collegamento con l’attuale piano terra del museo e costituirne una significativa appendice espositiva e spazio polifunzionale da utilizzare per attività laboratoriali. Gli spazi all’ultimo piano saranno collegati invece con gli uffici della Riserva, e utilizzati per ospitare una biblioteca e sala letture, una stanza con postazioni internet e punti di ascolto audio, e spazio per videoproiezioni.
Appena ultimati i lavori, questa struttura diventerà quindi la sede della redazione rivista Terre, che si farà carico anche della gestione della biblioteca, dell’aula multimediale, e di organizzare una serie di eventi rivolti a favorire la partecipazione attiva dei giovani alla vita politica e sociale del paese.
Con questo progetto si intende quindi rafforzare l’esperienza di Terre trasformandola in una realtà consolidata e continuativa, promuovendo la partecipazione attiva dei giovani del Comune alla realizzazione del periodico partendo dalla consueta scrittura degli articoli e seguendo tutto il processo di realizzazione della rivista, dalla realizzazione grafica alla consegna dei vari numeri a tutte le famiglie del comune e ai vari enti della Marsica. Inoltre si intende sperimentare un modello di autogestione di questo nuovo centro culturale attraverso l’attivazione di eventi e momenti formativi inerenti attività differenziate come multimedialità, scrittura, musica e arti visive

APPROFONDIMENTO

Il progetto ha permesso di rafforzare l’esperienza di Terre trasformandola in una realtà consolidata e continuativa, promuovendo la partecipazione attiva dei giovani del Comune alla realizzazione del periodico partendo dalla consueta scrittura degli articoli e seguendo tutto il processo di realizzazione della rivista, dalla realizzazione grafica alla consegna dei vari numeri a tutte le famiglie del comune e ai vari enti della Marsica. Si è sperimentato un modello di autogestione della bibliomediateca della riserva naturale Zompo lo Schioppo attraverso l’attivazione di eventi e momenti formativi inerenti attività differenziate come multimedialità, scrittura, musica e arti visive.
Le azioni attivate sono state le seguenti:
1) Incontri periodici della redazione finalizzati alla stesura di un progetto di gestione del centro culturale ed alla realizzazione della rivista
Il progetto prevede l’organizzazione di incontri finalizzati ad individuare un calendario di eventi ed iniziative finalizzate a favorire momenti di confronto tra i giovani su tematiche di particolare interesse ed attualità. In particolare, le riunioni si terranno ogni 15 giorni, preferibilmente durante il fine settimana (venerdì o sabato), compatibilmente con le esigenze dei partecipanti, alcuni dei quali vivono fuori dal Comune per motivi di studio.
2) Attivazione dell’ufficio stampa
Attivare un ufficio responsabile della raccolta di tutti gli articoli riguardanti la riserva, pubblicati a livello locale e nazionale, e della diffusione di comunicati stampa relativi ad eventi, manifestazioni e iniziative organizzate nei confini del territorio comunale.
3) Stampa del periodico Terre
Assicurare la pubblicazione quadrimestrale di “Terre”, in modo da evitare che gli articoli restino in giacenza per mesi e perdano di interesse, in quanto relativi ad argomenti non più attuali o ormai caduti nel dimenticatoio.

4) Aggiornamento del sito internet
Consentire l’aggiornamento dello spazio che la rivista “Terre” possiede all’interno del sito del comune di Morino e della Riserva, in modo che tutti gli articoli siano consultabili on-line e quindi non più destinati alla ristretta cerchia dei residenti del Comune.
5) Distribuzione della rivista
Garantire la distribuzione domiciliare della rivista nel comune di Morino, e la spedizione agli Enti territoriali della Marsica.
6) Organizzazione di incontri formativi
Si prevede l’organizzazione di laboratori creativi finalizzati a supportare i giovani attraverso la conoscenza di tecniche e linguaggi creativi innovativi.
Le attività del progetto saranno attivate nel periodo maggio 2008 – maggio 2009. Nell’arco di un anno, è prevista la pubblicazione di tre numeri, rispettivamente a settembre 2008, gennaio 2009 e maggio 2009. Nei mesi precedenti (agosto, dicembre e aprile) le riunioni possono diventare più di due, se è necessario per scegliere i temi degli articoli, discuterne il contenuto etc.
Il progetto si svolgerà nella sede della Riserva Naturale “Zompo lo Schioppo”, dove sono disponibili sei postazioni multimediali, con collegamento ad internet e stampante, e successivamente nella mediateca/biblioteca di prossima apertura.
2. Titolo dell’iniziativa: “Le nostre Terre”
3. Finalità e motivazione
Il progetto si pone l’obiettivo di rafforzare una realtà esistente attraverso una maggiore strutturazione del gruppo di giovani della redazione di Terre, che grazie a questo progetto potrà contare su maggiori risorse economiche necessarie a garantire regolarmente la pubblicazione della rivista. Si prevede inoltre il supporto di esperti che potranno affiancare i giovani in questa esperienza che rappresenta una importante occasione di socializzare e dare voce alle proprie idee, di riconoscersi in un gruppo e in una rivista, di esprimere se stessi e creare anche un’identità collettiva. Nello specifico si descrivono di seguito gli obiettivi specifici del progetto:
1. Stimolare nei giovani l’interesse per la scrittura, importante mezzo di espressione di sentimenti e idee, e migliorare le competenze possedute, di solito scolastiche. L’obiettivo può essere raggiunto anche con il ricorso a professionisti, attraverso momenti formativi tenuti da esperti del settore.
2. Creare un momento di incontro tra i giovani delle tre frazioni del Comune (Morino, Grancia e Rendinara), separate tra loro anche topograficamente. I giovani potranno confrontarsi e approfondire insieme tematiche relative all’attualità e al territorio abruzzese. In tal modo, si favoriranno l’integrazione e la riflessione.
3. Permettere l’accesso alla redazione della rivista anche ai più giovani, e favorire il trasferimento di competenze tra i più grandi e i meno esperti.
4. Creare un gruppo capace di gestirsi in maniera autonoma, di programmare le attività da svolgere, di attivare collaborazioni e attività di qualunque tipo, specie culturali, connesse agli enti Locali (Comune, Riserva, Comunità Montana).
5. Favorire la partecipazione alla stesura di progetti culturali che promuovano le risorse ambientali, il territorio, e l’utilizzo di linguaggi di comunicazione innovativi
6. Offrire ai giovani strumenti efficaci con i quali analizzare la storia, lo stato attuale e le prospettive del territorio.

Paese e mestieri

MORINO PAESE DEI MESTIERI

Costruzione dell’albero genealogico dei mestieri dei vari nuclei familiari

Descrizione sintetica del progetto
Il Censimento fotografico dei nuclei familiari del Comune di Morino, attività dal carattere unico per originalità e rilevanza sotto il profilo della ricerca scientifica e artistica, si pone l’obiettivo di creare una banca dati dei saperi e dei mestieri, che dia informazioni sull’attuale composizione dei nuclei familiari e sul loro passato, sui mestieri un tempo praticati e ora abbandonati, su quelli rimasti immutati nel tempo oppure trasformati e attualizzati. Il tutto con il supporto della forza comunicativa e della capacità di penetrazione delle immagini che si pongono come amplificatori delle voci degli attori, senza filtri o mediazioni. Per la prima volta, un territorio protetto è visto non come entità astratta e lontana, da proteggere dalla presenza dell’uomo ma narrato attraverso gli occhi di chi lo vive, dalle mani che ne hanno coltivato la terra, dai sogni di chi ne ha raccolto una eredità spesso non compresa appieno. Non tavole botaniche o zoologiche ma un’ area viva dove l’uomo riconosca, custodisca e faccia tesoro delle ricchezze di una natura complice. Questo lavoro, di rilievo e di ricerca, si inserisce come tassello fondamentale all’interno di un progetto globale di sviluppo e di comunicazione che vede il territorio come “Morino paese dei Mestieri”. Il progetto complessivo vuole dare vita e promuovere la nuova realtà del piccolo centro marsicano, conformandola come polo di formazione culturale e professionale al servizio non solo della comunità autoctona ma anche degli utenti esterni.

Principali interventi del progetto

- Presentazione del progetto
Il Sindaco presenterà l’iniziativa attuando una serie di attività mirate ad informare e a coinvolgere le circa 730 famiglie residenti nel comune. Altrettanto faranno gli Amministratori, i rappresentanti delle diverse associazioni locali ecc.

- Attivazione delle segreteria organizzativa

Un gruppo di giovani, guidato da almeno tre redattori della testata “Terre” (testata giornalistica di informazione locale) costituirà la segreteria organizzativa che si occuperà, tra l’altro, di gestire il calendario degli appuntamenti. La Riserva Naturale ed il Comune di Morino metteranno a disposizione i locali, il telefono, il fax, i computers e quant’altro dovesse rendersi necessario.

- Definizione dei contenuti delle schede di rilevamento

Un gruppo di lavoro formato da un Sociologo, da un Antropologo, dal Direttore della Riserva, da alcuni giovani della redazione di “Terre”, appronterà una serie di quesiti relativi ai mestieri degli avi, ai mestieri attuali ed alle singole aspirazioni, da porre durante le riprese. I risultati di questa ricerca-indagine, di questo censimento unico nel suo genere, costituiranno l’immagine dello stato attuale, delle eredità custodite e delle proiezioni di sviluppo: una istantanea del ruolo di ciascun individuo e della sua posizione nel suo spazio, nel suo tempo.

- Gli scatti fotografici
Ogni famiglia, nucleo al completo, poserà per il fotografo all’interno di un ambiente della propria abitazione. La scelta dell’abbigliamento, degli accessori e degli ambienti verrà effettuata direttamente dai soggetti ritratti. Fonte d’illuminazione sarà, ogni qualvolta possibile, la luce ambiente (naturale o artificiale) in modo da restituire in modo più fedele le atmosfere proprie dei luoghi. L’importanza dell’operazione risiede nel non contentarsi di realizzare un’istantanea in cui compaiano tutti gli abitanti del paese ma nell’interagire con ogni nucleo familiare, entrando nel suo specifico mondo, stabilendo un contatto profondo dopo aver varcato la soglia. Rompere l’isolamento. La porta di casa, aperta per consentire l’ingresso dell’estraneo (e della macchina che vede), sarà di nuovo permeabile al movimento dall’esterno e verso l’esterno. La reiterazione del gesto amplifica e determina la percezione degli spazi temporali, produce/riproduce il movimento dell’attore/fruitore. Alcune fotografie saranno realizzate per riprodurre anche particolari delle architetture, degli arredamenti e delle suppellettili. In determinate occasioni verranno realizzate anche delle videointerviste. Le squadre di lavoro saranno due, lavoreranno indipendentemente una dall’altra e saranno formate da un fotografo, da un assistente, da un redattore per le interviste, a volte anche da un operatore video e saranno accompagnate ed introdotte da alcune persone individuate e riconosciute come leader e promoter. I ritratti e tutte le altre immagini saranno realizzati utilizzando tecnologia sia analogica che digitale.

- Pubblicazione dei risultati
I risultati dell’indagine e delle interviste, di enorme interesse scientifico nel campo dell’antropologia sociale, la banca dati e tutto il materiale visivo prodotto verranno organizzati e pubblicati. Sarà prodotto un CD-Rom interattivo da distribuire al pubblico, nei Dipartimenti delle Università interessate e presso altri Enti ed Associazioni. A livello cartaceo si appronterà la pubblicazione di un libro fotografico capace di divulgare anche i contenuti scientifici raccolti (per questa operazione editoriale si coinvolgeranno altri sponsor tra Aziende, Enti, Istituti di Credito, etc…). Si realizzeranno inoltre una serie di mostre, interviste con organi di informazione televisiva e testate giornalistiche, convegni, conferenze e dibattiti.

- Chi ci ha aiutato a realizzare il progetto
Un Sociologo – Giuliano Di Gaetano;
Un esperto in comunicazione ambientale – Gabriella Monaco:
Una equipe di fotografi – “Iconografica”;
Il gruppo di ragazzi della redazione della locale rivista – “Terre”
I cittadini di Morino

Finanziamento
Regione Abruzzo, importo € 20.000,00 – progetto concluso

Piano di recupero di Morino Vecchio

STRATEGIE

Solo con la redazione del nuovo Piano di Recupero, è stato possibile definire, attraverso le Norme Tecniche di Attuazione, le modalità di intervento più appropriate, in relazione alle particolari condizioni statiche, ambientali e tipologiche del tessuto urbano su cui si interviene. La realizzazione del Piano di Recupero del Borgo di Morino Vecchio si inserisce in un processo di recupero e rivitalizzazione che, da alcuni anni, viene sperimentato e portato avanti dall’Amministrazione Comunale, con una nuova metodologia di approccio alle problematiche del recupero, non più mono-settoriale, ma olistico e partecipato, attraverso l’apporto della popolazione e delle sue diverse categorie sociali. L’esperienza del coinvolgimento diretto dei saperi locali è possibile se si ridefinisce e si rafforza il ruolo dei luoghi di produzione del sapere in rapporto con il territorio, i suoi attori e le risorse disponibili.

OBIETTIVI

Il piano prevede una serie di interventi finalizzati a trasformare questo sito in uno dei poli strategici del sistema ecomuseale della Riserva Zompo lo Schioppo. Quest’area viene utilizzata già da alcuni anni come scenario ideale di eventi e manifestazioni artistiche, di campus creativi e formativi e di campi di volontariato internazionale. Luogo deputato quindi alla formazione e allo scambio di esperienze.
Il piano intende quindi rivitalizzare il borgo di Morino Vecchio inteso come motore di sviluppo socio-economico locale e di una nuova e più forte attenzione ai principi della qualità dell’habitat e della sostenibilità ambientale, secondo un processo che porta alla costruzione di una identità basata sulla valorizzazione delle tradizioni locali ma anche aperto ad intercettare risorse culturali ed economiche esterne che ne assicurino la fattibilità.

CATEGORIE DI INTERVENTI

Il piano di recupero ha individuato alcune aree che a seconda delle diverse caratteristiche sono state destinate ad attrezzature e funzioni diverse.
1. Cultura e tempo libero. A questa categoria fanno riferimento edifici e spazi aperti destinati all’organizzazione di eventi a carattere artistico, culturale e ambientale e all’esposizione – anche permanente – di opere d’arte.
2. Parco tematico. A questa categoria fa riferimento un’area del borgo di Morino Vecchio destinata ad essere mantenuta allo stato di rudere. Il fine di questa scelta è quello di conservare una memoria tangibile del tragico evento sismico del 1915. Questo Museo della Memoria sarà messo in sicurezza e reso visitabile, studiando dei percorsi che illustrino la struttura urbana ed il funzionamento dell’antico borgo di Morino.
3. Verde pubblico attrezzato. Per queste aree deve essere garantita la percorribilità e la fruizione pedonale tramite la sistemazione a verde ed una parziale pavimentazione.
4. Eco Moduli Didattici. Fanno riferimento a questa categoria gli spazi riservati all’articolazione divulgativa degli impianti tecnologici come la fitodepurazione visitabile ed il parco solare di pannelli fotovoltaici per la fornitura di energia elettrica per l’illuminazione pubblica.

2.d SOSTENIBILITA’

Tutti gli interventi previsti si caratterizzano per la compatibilità con l’ambiente in termini di risparmio energetico e idrico, di uso di risorse rinnovabili locali, e di incentivo all’uso di tecnologia tradizionale e di maestranze locali. L’eco-borgo Morino avrà un ruolo didattico e divulgativo regionale importante. Dovrà costituire un esempio pilota concreto che illustri le tematiche legate alla sostenibilità, dando la possibilità di sperimentare metodi quotidiani di gestione sostenibile per una nuova consapevolezza dei consumi.

a. Gestione consapevole delle risorse idriche
La gestione idrica del borgo è articolata attraverso la raccolta delle acque piovane e le cisterne di ritenzione che potranno essere utilizzati per l’irrigazione e gli scarichi dei bagni. Il deflusso delle acque meteoriche avviene in parte con canali a vista, integrati nella pavimentazione degli spazi pubblici, e in parte attraverso una rete sotterranea. In questo modo, la gestione idrica del borgo diventa didattica, perché si potrà “leggere” in qualsiasi momento. Per la pavimentazione del borgo verrà utilizzata pietra locale di recupero, messa in opera a secco in modo da non rendere completamente impermeabili gli interventi. Lo smaltimento delle acque reflue del borgo avviene separando le acque in base al loro grado di inquinamento, le acque saponose sono separate dalle acque nere. La depurazione è affidata ad un sistema di fitodepurazione mediante l’uso di piante acquatiche, di filtraggio meccanico e d’assorbimento a livello microbatteriologico. L’acqua a valle della fitodepurazione fuoriesce pulita, di classe A, e potrà alimentare un laghetto di ritenzione idrica a cielo aperto.

b. Risparmio energetico
L’illuminazione pubblica è assicurata da un sistema di lampade a bassa tensione alimentate da pannelli fotovoltaici. I parchi di collettori solari saranno concentrati nelle aree destinate agli impianti di fitodepurazione e ai moduli ecologici.

c. Sostenibilità ambientale e qualità degli spazi esterni
Gli spazi destinati a verde pubblico saranno piantumati con alberi di specie autoctone che assumeranno il compito di assicurare un abbassamento della temperatura nei mesi estivi, il rifornimento in ossigeno, un filtro naturale alla polvere, un habitat per uccelli ed altri animali che si nutrono di insetti infestanti come mosche, zanzare, etc. Le scarpate ed in genere il contenimento delle terre sarà realizzato preferibilmente con sistemi tradizionali di muri a secco, che permette il drenaggio lento dei terrazzamenti, o con interventi di ingegneria naturalistica.

ANALISI DELLO STATO DI FATTO

ANALISI STORICA
Nel X° secolo, prende corpo il fenomeno dell’ incastellamento, che vede sorgere imponenti strutture difensive attorno ai centri di altura ancora oggi apprezzabili in forma restaurata o, come nel caso di Morino Vecchio, ruderizzata.
Il fenomeno prende vita tra il X° e il XII° secolo, soprattutto grazie all’opera edificatoria della famiglia comitale dei conti dei Marsi, che giunti dalla Francia, raggiunsero il massimo potere attorno al IX° secolo, per poi decadere politicamente, e con essi il processo di incastellamento della regione marsicana, a seguito della conquista normanna.
I nuclei oggetti dell’incastellamento corrispondono in larga parte agli attuali centri storici, tra cui lo stesso Morino, che rimasero praticamente immutati fino all’evento sismico del 1915.
La funzione difensiva veniva spesso accompagnata da quella abitativa, rappresentando questi centri la residenza, oltre che dei proprietari terrieri, anche della popolazione contadina.
Il caso di Morino vecchio fu probabilmente caratterizzato in origine dall’ edificazione di una torre cintata ad opera di un esponente fucense della Contea dei Marsi.
Del castellum si ha testimonianza nel 1150 e nel 1167, quando cioè la Contea faceva ormai parte del nuovo regno normanno di Sicilia, inserita nel Principato di Capua. Il castello era sede di una piccola guarnigione composta da tre militi, un feudo in grado di ospitare circa 380 abitanti e fornire, in caso di scontro armato, una truppa di sei cavalieri, dodici fanti e altrettanti scudieri.
Sempre nell’ XI secolo compare per la prima volta in un documento ufficiale il nome di Morino, legato alla donazione a Montecassino della chiesa benedettina di Sancto Petro in Morini, testimone della presenza monastica benedettina in questa zona fino al XIII° secolo, le cui rovine sono ancora oggi visibili in località Brecciose.
Alla metà del XII° secolo, con la conquista della Marsica da parte dei Normanni e la definitiva appartenenza della valle al Regno di Sicilia, venivano annoverati, oltre a quello di Morino, ben undici castelli, tutti feudi della contea di Alba. Nel Catalogo dei Baroni del 1173 Morino contava circa 375 abitanti. In quest’epoca sorgeva a poca distanza del centro di Morino un aggregato di case denominato Villa di Morino; avrebbe preso il nome di Grancìa a partire dal XIV° secolo, quando divenne granaio dei certosini di Trisulti.
Durante il periodo di massima attività (XIII e XIV secolo), dovuta ad un forte sviluppo economico conseguente al potenziamento delle dogane feudali, si assistette ad una nuova fase espansiva dei castelli, a Morino l’edificazione del borgo risale proprio a questo periodo; la nuova cinta muraria fu dotata di torretta rompitratta “a scudo”. Tracce di queste opere sono ancora visibili presso la chiesa di San Rocco e lungo il tracciato tra la Nuova Osteria Facchini e la chiesa di Santa Maria. La chiesa stessa poggia l’abside su di un bastione “a scudo”, con funzioni di controllo sul versante montano.
Durante il secolo seguente, segnato da accesi conflitti territoriali, e ancor più nel XV° secolo, si assiste ad una terza fase edificatoria del castello, con la costruzione di bastioni cilindrici sui lati da difendere maggiormente. I resti di questi ampliamenti possono essere individuati sul muro di fondo del Palazzo Ferrante e sul versante sud ovest.
Le porte dovevano verosimilmente essere due: una principale, ubicata all’inizio della percorrenza che dalla Nuova Osteria Facchini porta verso la chiesa di Santa Maria, l’altra, secondaria, posta in direzione della Grancìa.
Durante il XVI° secolo l’impianto si arricchisce di nuove costruzioni che ancora oggi lo caratterizzano sul piano paesaggistico: la chiesa di San Rocco, esterna alla cinta muraria, a navata unica e dotata di vani a pavimento per la sepoltura, e soprattutto quella di Santa Maria Bambina, impianto di respiro urbanistico che alla erezione del campanile cuspidato e della grande abside rampante, unisce la realizzazione della antistante piazza pubblica. Altre costruzioni del periodo di una certa valenza sono i palazzi delle famiglie notabili, i Ferrante e i Facchini, per il resto non si assiste a nuove espansioni da qui al Settecento, quando la realizzazione lungo il Romito della ferriera borbonica segna un nuovo incremento nella popolazione.
Con l’avvento del Regno di Napoli il comune di Morino, quelli di Morrea, di Castronovo e di S. Vincenzo Valle Roveto furono accorpati al capoluogo Civita d’Antino fino al 1816.

IL TERREMOTO DEL 13 GENNAIO 1915
“Nel 1915 un violento terremoto aveva distrutto buona parte del nostro circondario e in trenta secondi ucciso circa trentamila persone. Quel che più mi sorprese fu di osservare con quanta naturalezza i paesani accettassero la tremenda catastrofe. In una contrada come la nostra, in cui tante ingiustizie rimanevano impunite, la frequenza dei terremoti appariva un fatto talmente plausibile da non richiedere ulteriori spiegazioni. C’era anzi da stupirsi che i terremoti non capitassero più spesso. Nel terremoto morivano infatti i ricchi e poveri, istruiti e analfabeti, autorità e sudditi. Nel terremoto la natura realizzava quello che la legge a parole prometteva e nei fatti non manteneva: l’uguaglianza. Uguaglianza effimera. Passata la paura, la disgrazia collettiva si trasformava in occasione di più larghe ingiustizie.”
(Ignazio Silone)

Il 13 gennaio 1915 una scossa del X° grado della scala Mercalli provoca solo ad Avezzano 10.700 vittime, il 95 % dell’intera popolazione. Nella provincia dell’Aquila il sisma causa 32.000 morti ed un migliaio di vittime circa fra le province di Caserta (fino al 1927 erano provincia di Caserta territori che attualmente ricadono in quella di Frosinone), Roma, Perugia e Chieti. Anche la Valle di Roveto e l’abitato di Morino non sfuggono a questo evento di tragica portata.
L’importanza del sisma del 1915, al di là dell’indubbia tragedia che colpì la popolazione residente, provoca di fatto la fine del modello insediativo medievale, causando lo spostamento di quasi tutti i centri abitati verso il fondo valle, a ridosso delle vie di grande comunicazione.

Se questo, da una parte, diminuì l’isolamento tra i centri della valle, dall’altra favorì una sorta di sdoppiamento di questi comuni, sancendo l’apparire sul territorio di nuclei ruderizzati. Questa sorta di schizofrenia urbanistica, in base alla quale è facile ritrovare accanto al paese attuale il fantasma della sua vita precedente, è ancora oggi una delle caratteristiche più evidenti del territorio antropizzato della Valle Roveto. All’indomani del sisma, furono presi provvedimenti analoghi a quelli adottati in occasione del terremoto di Messina: fu nominato un Commissario civile con pieni poteri e approvate norme tecniche edilizie che, salvo alcune prescrizioni necessarie alle esigenze locali, ricordavano quelle del 1908. Si decretò di provvedere direttamente allo studio dei progetti dei piani regolatori, distinguendo tra comuni aventi una popolazione superiore o inferiore a 5.000 abitanti. Fu disciplinata secondo questa suddivisione la procedura per l’approvazione del piano stesso, demandando quest’ultima al prefetto, nel caso di comuni con minor numero di abitanti.
Morino viene ricostruito a valle in prossimità della ferrovia nell’attuale località Grancìa. Il decreto, di fatto mai abrogato, vietava che nuove costruzioni e ricostruzioni parziali e totali fossero intraprese nelle antiche ubicazioni.

CONSISTENZA ATTUALE DEL BORGO
Il PRP della regione Abruzzo individua l’areale del borgo di Morino Vecchio come bene storico/architettonico, ambientale e paesistico da valorizzare, ricadente in zona A1, è sottoposto a Conservazione con Trasformabilità mirata come già recepito dal PRG del comune di Morino. Tale trasformabilità, risulta mirata ad una infrastrutturazione turistica, con caratteristiche extra alberghiera come previsto dalla L.R. 28 aprile n°75 (disciplina delle strutture turistiche extralberghiere).
Quindi una rifunzionalizzazione dell’area che mira alla rivalorizzazione culturale del territorio. Il tutto nel rispetto e nella salvaguardia dei valori paesaggistici e naturali del contesto di intervento (il borgo di Morino Vecchio e aree circostanti) inteso come un unico organismo ambientale complesso.
Il borgo si presenta oggi in gran parte ruderizzato e, ad un primo sguardo, irriconoscibile come agglomerato urbano. Dopo il sisma del 1915 e la spoliazione che gli stessi abitanti hanno fatto negli anni successivi per ricostruire le loro case nel nuovo paese a valle, il borgo era ormai da tanto tempo avvolto dalla vegetazione che aveva ricoperto la collina. Spuntavano il campanile della chiesa di S. Maria Bambina, le mura fortificate, gli edifici situati su Piazza San Rocco, la parte più nuova del borgo, costruita ad est ai piedi della collina, che si è conservata meglio.
La pulitura e la conseguente totale riscoperta dei ruderi, necessaria per un rilievo completo e uno studio approfondito della morfologia e della consistenza di Morino Vecchio, hanno riportato alla luce la conformazione della struttura urbana da cui si individuano alcune zone omogenee, che hanno poi guidato le scelte del PP nella determinazione degli Ambiti Unitari e delle Unità Minime d’Intervento. Nella zona situata a nord-ovest, in posizione dominante e quasi di crinale, si trova il rudere della chiesa di S. Maria Bambina il cui campanile, benché gravemente danneggiato, si erge ancora e resta il punto più visibile – dal territorio circostante – di tutto il borgo. Venti metri sotto il complesso della chiesa in direzione ovest si trova il palazzo Facchini, uno degli edifici meglio conservati della parte più antica di Morino Vecchio.

Il crinale del colle – che segue la direttrice che va da sud-est a nord-ovest – su cui sorge il borgo era interamente costruito ma, a causa delle oscillazioni sismiche amplificate proprio dalla posizione di crinale, è oggi costituito quasi esclusivamente da ruderi che permettono una valutazione del tessuto urbano soltanto come impianto a terra. Immediatamente sotto, nel versante sud della collina è ancora riconoscibile il palazzo Giovarruscio.
Il versante sud è caratterizzato, nella parte bassa, dalla presenza di resti consistenti della cinta muraria, sulla quale sorgono alcuni edifici dei quali sono osservabili le principali caratteristiche costruttive e tipologiche. La strada di accesso al borgo da ovest, che costeggia le mura, arriva in sommità ad uno slargo sul quale affaccia il rudere di un modesto edificio noto come la Nuova Osteria Facchini. Lungo la strada che porta a Grancìa, ad ovest, si trovano alcuni edifici utilizzati per la gestione del terreni agricoli e della pastorizia.
Ad est si trova il piazzale San Rocco, situato di fronte al rudere dell’omonima chiesa, percorso di crinale che porta a valle verso il nuovo abitato di Morino e la cittadina di Civita d’Antino. Lungo questo percorso si trovano i tre edifici più moderni di Morino che si sono conservati, sebbene in stato di abbandono, fino ad oggi.
Gli elementi ricorrenti con la massima frequenza riguardano i materiali: pietra a vista (frequentemente intonacata) per le murature, coppi nelle coperture e rifiniture in pietra squadrata.
Dal punto di vista tipologico, più ricorrente è la costruzione su due livelli con volta in conci di pietra al primo, copertura a due falde di tetto inclinate e scala esterna. Accanto a questo è possibile trovare una variante su due livelli ma con sottotetto praticabile, volta in conci di pietra al primo livello, solaio in legno al secondo, spesso coperto da tetto a quattro falde inclinate.

Per quanto riguarda la disposizione dei fronti prospettici, la conformazione del terreno crea i presupposti per almeno tre schemi aggregativi. In un primo caso, dove l’altimetria è più irregolare, il prospetto principale è costituito da singoli fronti, sfalsati tra di loro; in altri casi l’orografia più regolare consente di ottenere un fronte unitario. In un ulteriore caso i corpi sono uniti in modo tale da costituire delle vere e proprie corti interne, spesso usate per le abituali attività casalinghe.
Per quanto riguarda le bucature la casistica è piuttosto uniforme, differenziandosi per alcune varianti riguardanti soprattutto le tecniche decorative. Il portale di ingresso nell’abitazione è la bucatura realizzata con maggior cura ed è costituita da blocchi di pietra sagomati, spesso finemente decorati; la porta in legno è costituita da tavole assemblate semplicemente.
Le aperture realizzate per accedere a locali di servizio (es. cantina), sono caratterizzate da elementi lapidei verticali ed un unico blocco di pietra orizzontale che spesso assolve alla funzione di piattabanda. Per quanto concerne le finestre si riscontra, sia nei piani bassi che in quelli alti, un’ alternanza di cornici realizzate in intonaco e bucature realizzate con blocchi di pietra che assolvono anche alla funzione di cornice.

Piazza Teatro

SPAZIO POLIFUNZIONALE E SERVIZI DA UTILIZZARE PER EVENTI CULTURALI
Richiesta finanziamento Bando CIPE Ministero Ambiente

Con questo progetto si prevede la realizzazione dell’unità immobiliare individuata dal Piano di Recupero con la lettera C compresa nell’ambito del comparto unitario V°. Il Piano ha individuato per quest’area una destinazione d’uso ad attrezzature di interesse generale per la cultura e il tempo libero.
Questo comparto coincide con uno dei luoghi simbolo dell’intero borgo, l’unità che si prevede di riedificare rappresenta la quinta ad est della piazza, prospiciente il campanile e la chiesa, ed è stata concepita anche come testata conclusiva del parco tematico.

Articolazione degli spazi
Lo spazio è stato concepito come una “piazza attrezzata” per ospitare spettacoli teatrali, concerti e incontri dibattiti. Il naturale pendio del colle, viene regolarizzato mediante gradoni da utilizzare come sedute di un teatro all’aperto la cui quinta è costituita dalla superba vista sulle rupi calcaree e sulla cascata di Zompo lo Schioppo. Quest’area di circa 200 mq sarà coperta da una struttura leggera su cui saranno alloggiati una serie di pannelli fotovoltaici necessari a rendere indipendente dal punto di vista energetico l’intera unità. Adiacente la piazza viene realizzato un blocco a servizio delle attività di circa 100 mq, costituito da servizi igienici, da una reception con spazio informazioni e vendita di materiale promozionale e locali di deposito per attrezzature varie. Questo blocco, interamente ipogeo, si inserisce in un sistema di terrazzi degradanti che rappresentano la parte conclusiva dei percorsi del parco tematico.

I materiali e tecnologie utilizzati
Questo intervento rientra nella casistica degli edifici da ricostruire interamente su impianto esistente, che secondo le indicazioni del PPR, ove possibile e nel rispetto della normativa antisismica vigente, devono essere realizzati in muratura portante.
I materiali previsti sono laterizi pieni, laterizi alveolari porizzati, pietra locale, o altri materiali che comunque assicurino un buon comportamento igroscopico della muratura, messi in opera con malta di calce idraulica. Le strutture orizzontali sono realizzate in legno e comunque saranno osservate le norme e prescrizioni fissate dalle leggi vigenti in materia di stabilità delle fondazioni e delle costruzioni, con particolare riferimento alle norme antisismiche.
Le scarse porzioni di murature esistenti, previa indagine statica sulla stabilità e consistenza, saranno integrate nell’intervento e oggetto di restauro e risanamento mediante ripresa e ricucitura delle murature anche con interventi puntuali di consolidamento con strutture in c.a. o metalliche.
La copertura del blocco servizi sarà piana e pavimentata con lastre in pietra locale, listoni in legno e ghiaia.
Le grondaie e i discendenti saranno in rame con sezione circolare.
La copertura della piazza attrezzata sarà costituita da una struttura portante in legno lamellare su cui saranno alloggiati pannelli solari per una superficie max di 1/5 dell’area, la restante superficie sarà coperta da pannelli ombreggianti in rame.
Per le parti da intonacare sarà utilizzato solo intonaco del tipo tradizionale, privo di legante cementizio che ne riduca la traspirabilità e pigmenti plastici.
Le colorazioni saranno delle tonalità pastello dell’ocra, del giallo, e delle “terre calde”, ottenute mediante l’aggiunta di pasta pigmentata in dispersione acquosa con terre o altri pigmenti naturali.
Sarà realizzato un sistema per la raccolta e l’accumulo delle acque meteoriche e il riciclo delle stesse. L’acqua piovana raccolta dalle coperture e dalle parti pavimentate verrà stoccata in una cisterna e riutilizzata per usi non pregiati come gli scarichi dei servizi igienici o l’irrigazione delle terrazze sistemate a giardino, riducendo il consumo idrico del 30%.
Sarà inoltre realizzato un sistema di separazione delle acque nere/grigie ai fini di
calibrare la depurazione in base al grado di inquinamento delle acque reflue. Queste verranno convogliate, mediante un sistema di raccolta semicentralizzata, con una fossa biologica di prima digestione per garantire la separazione dei componenti solidi delle acque nere ed il successivo allaccio alla fitodepurazione.
Saranno inoltre previste soluzioni progettuali per ottimizzare la ventilazione naturale con sistemi che sfruttano la geotermia e la topografia del borgo, con l’obiettivo di abbassare i consumi di energia per controllare le differenze termiche stagionali.
Particolare attenzione verrà posta anche nel minimizzare l’impermeabilizzazione dei suoli, la pavimentazione della piazza attrezzata verrà effettuata con soluzioni tecniche semi-permeabili, per rendere possibile il parziale assorbimento dell’acqua meteorica dal terreno.

Relazione valutativa degli effetti indotti sui servizi pubblici e sulle attività
Il Programma, nella sua attuazione, si inserisce, come già detto, all’interno di un organismo di fruizione territoriale più ampio l’ “Eco-Museo”, che prevede la costruzione o la valorizzazione di diverse realtà presenti sul territorio del comune di Morino e della Riserva Naturale “Zompo lo Schioppo”. Gli elementi di spicco di questo sistema organico di infrastrutturazione territoriali a fini turistico-recettivi, sono “la cascata di Zompo lo schioppo ed il Borgo di Morino Vecchio.
Come per la costruzione della logica ecomuseale, anche per la realizzazione del presente programma si sono seguiti processi partecipativi e di concertazione, sia con la sfera politica che con la popolazione locale, questo a garanzia che ogni intervento sia condiviso al livello locale fin dalla sua fase di ideazione, ma anche con il fine di dare una concretezza gestionale degli interventi realizzati. Da diversi anni l’Amministrazione del comune di Morino applicando, alla gestione territoriale, tali processi partecipativi ha realizzato sistemi innovativi di gestione (pubblico-privati) di servizi e di eventi che hanno visto la comunità locale attiva e partecipe. Questo tipo di azioni risultano capaci di sviluppare imprenditorialità al livello locale.
Il programma nella sua concretizzazione ha seguito e seguirà nelle sue differenti fasi tali percorsi procedurali.
Il recupero del borgo e quindi dei sui Ambiti Pubblici tra cui il complesso oggetto del presente progetto, rappresenta per la comunità locale la possibilità di realizzare un ricco sistema di spazi dedicati a servizi pubblici con finalità diverse, laboratori per l’attivazione di campus creativi e corsi di formazione, spazi polivalenti per ospitare concerti, eventi e spettacoli teatrali, spazi per la vendita e la promozione di prodotti enogastronomici e artigianali. La particolare attenzione posta alla sostenibilità degli interventi farà inoltre di questi ambiti pubblici del borgo un insieme di piccole aule didattiche che trasformeranno il borgo stesso in una piccola cittadella ecologica da utilizzare strettamente collegata alle attività di educazione ambientale che abitualmente la Riserva Naturale “Zompo lo Schioppo” già svolge. Una tale concentrazione di servizi, attrezzature e attività in uno spazio suggestivo e di grande valenza paesaggistica rappresenta un’occasione unica non solo per il Comune di Morino ma per l’intera Valle Roveto, determinando di fatto un reale potenziamento dell’offerta turistica di qualità al livello di Valle.
Inoltre la realizzazione del programma, permettendo la fruizione di luoghi storici oggi inaccessibili e in stato di abbandono, rappresenta anche una importante occasione di scambio e crescita culturale per la comunità locale, che avrà la possibilità di rileggere le proprie radici e su di essa costruire nuove forme di micro-economia.
Partendo da questi presupposti il progetto definitivo sarà elaborato attraverso un laboratorio di progettazione partecipata in cui saranno coinvolti direttamente cittadini e maestranze locali fondamentali per trasmettere la conoscenza di materiali e tecniche costruttive. Questa situazione offre la condizione ideale per un reale scambio tra la comunità locale e professionalità esterne al territorio. Inoltre l’implementazione dell’infrastrutturazione turistica (nuovi spazi per spettacoli all’aperto) permetterà di ampliare l’organizzazione di manifestazioni e eventi artistici di interesse regionale e nazionale, così come già accaduto nelle scorse edizioni, rappresentando un impulso per l’economia locale e per le prospettive lavorative individuali soprattutto dei giovani. Su tali eventi culturali ed artistici o legati alla tradizione locale, la comunità ha dato esempi di micro imprenditorialità in forma singola o in società con l’Amministrazione comunale. Tra gli esempi rilevanti possiamo menzionare la costruzione di una società mista costituita dal comune di Morino, con capitale privato acquistato in forma di quote azionarie da tanti cittadini. Questa società, la Se. Ge. Mo, si occupa della gestione ordinaria della Riserva, dei servizi generali del Comune, ma opera anche all’esterno, prevalentemente nel periodo estivo, nei servizi all’infrastrutturazione turistica.

Una riserva di ...tutti

PERCORSI PARALLELI

La Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo è da anni impegnata nell’attuazione di politiche di salvaguardia del patrimonio ambientale attraverso la sensibilizzazione e il protagonismo delle comunità umane che su quei territori sono insediate. Consapevoli che vivere in un’area protetta è sicuramente un privilegio e non un handicap, è stata posta particolare attenzione alla realizzazione di progetti di solidarietà finalizzati a garantire una fruizione della Riserva anche a categorie sociali svantaggiate. Dal 2001 vengono ospitati bambini provenienti dai territori interessati dal disastro nucleare di Chernobyl nell’ambito del progetto nazionale di Legambiente solidarietà. In tale ottica sono state già acquistate 3 Joelettes, carrozzine da montagna, appositamente ideate per consentire anche alle persone diversamente abili, agli anziani e agli infortunati di raggiungere sentieri di media e alta montagna, evitando interventi strutturali sui percorsi che creerebbero un impatto ambientale e visivo. Questo progetto nasce quindi dall’idea di superare il concetto di percorsi e strutture pensate in maniera diversa a seconda delle diverse abilità degli utenti, e si articola in due principali aree d’intervento:
- pensare strumenti di comunicazione e interpretazione del territorio che valorizzino l’approccio emotivo e sensoriale;
- garantire l’accessibilità dei diversi sentieri attraverso la formazione di operatori in grado di accompagnare, con le joelettes, chiunque ne facesse richiesta.

L’allestimento del percorso nel borgo di Morino Vecchio

Percorsi Partecipativi
La cittadinanza, negli ultimi anni, ha partecipato a iniziative di animazione e valorizzazione territoriale attivate in collaborazione con alcune associazioni ed enti. Significativi sono stati gli interventi di rivitalizzazione del Borgo di Morino Vecchio attraverso i campi di volontariato attivati da Legambiente, AAd’a – Atelier ambulant d’architecture, e dalla Cooperativa teatrale il Lanciavicchio. Il processo di Agenda 21 Locale, realizzato nell’anno 2002 ha rafforzato l’intento di proseguire il percorso intrapreso di condivisione delle scelte gestionali attraverso l’attivazione di laboratori di progettazione partecipata.

Percorso tematico
Il sisma del 13 gennaio 1915 distrugge l’intero paese di Morino. Una scossa del X° della scala Mercalli provoca solo nel Comune di Avezzano 10.700 vittime, il 95 % dell’intera popolazione. Ciò che il terremoto ha risparmiato dei centri della Valle Roveto non verrà restaurato perché le localizzazioni degli edifici sono incompatibili con le norme tecniche di buona costruzione stabilite. L’abbandono degli insediamenti medioevali e lo spostamento degli abitati verso il fondo valle fa sì che si ritrovi accanto al paese attuale il fantasma della sua vita precedente. Questa è ancora oggi una delle caratteristiche più evidenti della Valle Roveto.

I laboratori di progettazione partecipata
La pratica della progettazione partecipata è già diventata prassi nelle attività della riserva, fornendo occasioni preziose di riflessione e di crescita soprattutto per le nuove generazioni insieme a un modello di vita più equo nei confronti dei diritti di ciascuno. Nel momento in cui le risorse dei normodotati sono frequentemente mortificate dal mondo della globalizzazione, le risorse di persone diversamente abili, che hanno elaborato delle strategie per soddisfare i propri bisogni di vivere e godere la natura e di comunicare con gli altri, sono fondamentali per realizzare degli apparati rispondenti alle esigenze di tutti.

Percorsi formativi
Sono state acquistate all’inizio dell’anno n° 3 Joelettes, carrozzine da montagna, appositamente ideate per consentire anche alle persone diversamente abili, agli anziani e agli infortunati di raggiungere sentieri di media e alta montagna
L’utilizzo di questo strumento richiede la presenza di due accompagnatori che devono essere ben formati per svolgere al meglio un lavoro complesso che implica la condivisione della fatica del percorso, la responsabilità di chi sedendosi sulla joelette si affida completamente ad altri e la gioia di vivere luoghi e paesaggi insieme a qualcuno che altrimenti ne sarebbe stato escluso.
Per questi motivi diventa fondamentale l’organizzazione di un corso di formazione che nasce dalla collaborazione tra operatori del settore ambientale e operatori specializzati in attività di integrazione con persone disabili: La Riserva Naturale di Zompo lo Schioppo e la “Cooperativa Sociale Aliante” ONLUS di Bari.

Gli apparati
Le asperità del terreno, il sibilo del vento tra i ruderi, l’odore delle erbe selvatiche e il verso dei rapaci che hanno colonizzato questo luogo abbandonato da quasi un secolo fanno già del percorso un’esperienza multisensoriale. Grazie alla collocazione lungo il sentiero di alcuni “testimoni”, narranti sarà possibile scoprire fatti, storie di questo luogo, e dell’evento sismico che ne provocò la distruzione e il successivo abbandono.

Nel 2010 la Riserva Zompo Lo Schioppo in collaborazione con Federparchi e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha presentato “Gu.f.i. Guide alla fruizione indipendente”, un progetto volto ad arricchire e facilitare la fruizione attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche, a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli operatori del settore turistico sulle problematiche del turismo accessibile e delle numerose “barriere”architettoniche, ma soprattutto culturali, che impediscono alle persone diversamente abili di realizzare appieno il loro fondamentale diritto di fruire in modo autonomo ed appagante del tempo libero. Il sentiero è stato attrezzato per facilitarne la fruizione attraverso audio guide ai non vedenti ed ipovedenti grazie anche alla collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e l’Anffas di Avezzano.

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